ambiente
Alla fine è deciso, l’UE ha ufficialmente risparmiato agli allevamenti intensivi misure più stringenti in materia di taglio delle emissioni inquinanti. In particolare, dalla revisione della direttiva sulle emissioni industriali, sono stati tenuti fuori gli allevamenti di bovini, mentre cambiano alcune soglie per quelli di suini e avicoli. La decisione sarà valida almeno fino al 2026, anno in cui la Commissione dovrà valutare se rivedere o meno la decisione. Nonostante le numerose critiche avanzate dal mondo ambientalista, l’accordo politico provvisorio è stato raggiunto martedì scorso dal Parlamento e dal Consiglio europei. Nel complesso, le nuove norme dovrebbero assicurare una migliore prevenzione e un miglior controllo dell’inquinamento derivante dalle emissioni dei grandi impianti agroindustriali, nonché la riduzione della produzione di rifiuti e l’ottimizzazione dell’uso di materie prime e di energia. Al riguardo, se...
Con l’inizio della Cop28 ospitata dagli Emirati Arabi Uniti a Dubai, sono venuti a galla i mancati adempimenti dell’Italia alla dichiarazione di Glasgow, firmata nel 2020 in occasione della Cop26. La dichiarazione prevedeva, entro il 31 dicembre 2022, uno stop a nuovi finanziamenti per i combustibili fossili. Quello che emerge da un recente rapporto dell’Oil Change Internationale è che, nei primi sei mesi del 2023 l’Italia ha invece investito 1,2 miliardi di dollari di sussidi pubblici per i combustibili fossili, una somma così consistente che la posiziona seconda al mondo, preceduta solo dall’investimento da 1,5 miliardi di dollari degli Stati Uniti. La dichiarazione firmata a Glasgow nel 2020 prevedeva una riduzione dei finanziamenti per i combustibili fossili graduale e non immediata, e permetteva un sostegno limitato alle opere già in corso, nell’ottica comune di indirizzare gli investimenti verso la transizione energetica e la lot...
La Corte suprema di Londra ha deciso di dare voce alle continue violazioni di diritti umani perpetrate sugli abitanti delle coste del fiume Niger da parte della filiera locale della multinazionale petrolifera Shell. La decisione è stata presa a seguito delle denunce di oltre 13.000 agricoltori e pescatori delle comunità di Ogale e Billeper riguardo i danni causati dalla decennale e continua estrazione di petrolio nella repubblica nigeriana. La sentenza della Corte inglese prevede quindi l’inizio di un processo in cui però la controparte ha già dichiarato che “la Shell non ha intenzione di lasciare la Nigeria”, nonostante sia stata accertata dalle istituzioni la responsabilità dell’azienda nell’inquinamento del territorio dove opera. I danni ambientali e alla salute umana causati dallo sversamento di petrolio hanno tragicamente delineato una contaminazione dalle radici troppo profonde per poter essere ancora ignorata. Da oltre 60 an...
Che il vertice delle Nazioni Unite sul clima fosse una farsa si era intuito già da un po’, ciononostante risultava difficile credere che si potesse fare ancora peggio. Quest’anno, invece, le contraddizioni e i potenziali conflitti di interesse sono stati persino messi alla luce del sole, in bella vista, davanti agli occhi di tutti. Il risultato è che, per farla breve, le decisioni che dovrebbero risolvere la crisi climatica sono state messe in mano a chi l’ha causata. La 28esima Conferenza delle Parti sul clima (COP28), avrà infatti luogo negli Emirati Arabi Uniti e sarà presieduta dal capo del colosso petrolifero della nazione. Il sultano Ahmed Al Jaber, amministratore delegato della Abu Dhabi national oil company (ADNOC), avrà il compito di definire l’agenda della principale conferenza internazionale sulle questione climatiche, rivestendo un ruolo centrale nei negoziati finalizzati a raggiungere, in teoria, un consenso su punti come la...
Il disturbo associato all’estrazione di risorse minerali sul fondo del mare ha tutte la carte in regole per rappresentare un importante fattore di stress ambientale per gli organismi delle profondità oceaniche. È quanto ha concluso un nuovo studio focalizzato sugli effetti dell’estrazione mineraria profonda, pratica sempre più attuata col fine di reperire i minerali necessari alla transizione energetica, su un organismo acquatico, la medusa elmo (Periphylla periphylla). Sebbene le operazioni minerarie punteranno ai minerali del fondale marino – hanno spiegato gli autori – queste pomperanno anche i sedimenti fini, generando “nuvole” di materiale sospeso. I sedimenti raccolti dovranno essere poi in parte scaricati nella colonna d’acqua, i quali genereranno “pennacchi di sedimenti” estesi decine o centinaia di chilometri. L’estrazione mineraria in acque profonde quindi non influenzerebbe solo le comunità anima...