https://www.lifegate.it/pesticidi-te-glifosato-test-de-il-salvagente
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- La rivista il Salvagente ha effettuato dei test su 14 campioni di tè alla ricerca di tracce di glifosato e altri pesticidi.
- Secondo i risultati, 11 campioni sono risultati contaminati, pur nei limiti di legge, da glifosato, l’erbicida più usato al mondo.
- L’uso del glifosato è stato rinnovato per altri dieci anni nell’Ue, nonostante gli studi scientifici che mostrano effetti negativi sull’organismo.
L’ingrediente segreto nel tè? Il glifosato. Proprio così: la rivista dei consumatori il Salvagente ha analizzato 14 campioni di tè riscontrando in 11 di questi la presenza del controverso erbicida. Le concentrazioni riscontrate sono tutte al di sotto del limite di legge (2 milligrammi per chilo) anche se in alcuni casi i valori si avvicinano alla metà della dose massima consentita.
“In otto anni di test abbiamo portato in analisi centinaia di alimenti e quasi sempre chiesto ai nostri laboratori di inserire il glifosato nella lista dei pesticidi da cercare – si legge sulle pagine de il Salvagente -. Spesso lo abbiamo trovato, specie nella pasta, ma mai in queste percentuali. Segno che durante la rituale pausa delle cinque rischiamo, al di là delle quantità, di ritrovarci con uno sgradito ospite nella tazza”.
Residui di glifosato nel tè: in quali campioni e perché
Il valore più elevato di glifosato è stato trovato nel Taylor english breakfast (0,996 mg/kg), a seguire nel tè Esselunga (0,883 mg/kg), in quello Pam (0,724 mg/kg) e nel tè di MD (0,598 mg/kg). Le marche analizzate e le analisi complete si possono trovare sulla rivista cartacea e in digitale. “Come ci hanno spiegato alcuni esperti, nella coltivazione del tè, soprattutto nelle grandi piantagioni dell’India e dello Sri Lanka, il diserbo delle erbe infestanti viene praticato attraverso gli erbicidi, in particolar modo con i trattamenti a base di glifosato che viene sparso tra le fila che separano le siepi ma non è escluso anche che venga impiegato sulla pianta per estirpare i rampicanti”. Oltre al test sul glifosato è stata fatta anche un’analisi multiresiduale che ha individuato tracce, sempre al di sotto del limite di legge, di diversi fungicidi e insetticidi, alcuni vietati in Europa.
Il rinnovo all’uso del glifosato nell’Unione europea
Il glifosato è l’erbicida più utilizzato al mondo. Classificato come “probabile cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Qualche giorno fa la Commissione europea ne ha autorizzato l’uso nell’Unione europea per altri dieci anni. Questo nonostante la richiesta di migliaia di cittadini europei di bandirlo e diversi studi scientifici che ne mostrano i possibili effetti negativi sulla salute, l’ultimo, uno studio dell’Istituto Ramazzini di Bologna i cui risultati evidenziano come, a dosi considerate sicure per l’uomo, l’erbicida e i suoi formulanti provocano nei ratti leucemie nel primo anno di vita.