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- Da maggio ad agosto 2022, l’Europa ha registrato un picco di produzione di energia solare.
- Grazie al sole, abbiamo evitato 20 miliardi di metri cubi di gas, del valore di 29 miliardi di euro.
L’Unione europea ha registrato una quantità record di elettricità prodotta da energia solare nel periodo che va da maggio ad agosto 2022. Una quantità che ha evitato al nostro continente una crisi ancora maggiore di quella odierna dovuta ai prezzi dei combustibili fossili, in particolare dal gas, che sta causando la peggiore crisi energetica e sociale dagli anni Settanta.
L’Unione europea ha risparmiato 29 miliardi di euro in gas importato
I pannelli solari hanno soddisfatto circa il 12 per cento del fabbisogno continentale, una quantità di energia che sarebbe costata 29 miliardi di euro (circa 20 miliardi di metri cubi di gas) se fosse stata prodotta da impianti a gas naturale, secondo l’analisi del think tank sul clima Ember.
Le cifre sottolineano il ruolo cruciale che le fonti di energia rinnovabile svolgono attivamente nella transizione dell’Europa verso una riduzione della dipendenza da gas e petrolio importati e inquinanti. Inoltre, secondo un report dell’Università di Oxford, il passaggio dai combustibili fossili all’energia rinnovabile potrebbe far risparmiare al mondo oltre 12.000 miliardi di euro entro il 2050. La transizione energetica, insomma, fa bene anche al portafoglio, oltre che all’ambiente.
Il salto della Polonia verso il solare
L’incremento maggiore si è visto in Polonia, un paese da sempre noto per l’utilizzo enorme del carbone. La produzione di elettricità da energia solare in Polonia è cresciuta di 26 volte rispetto all’anno precedente grazie a incentivi per l’installazione di pannelli su tetti di case ed edifici. A seguire Finlandia e Ungheria, che hanno moltiplicato entrambe di cinque volte la propria produzione da pannelli fotovoltaici.
In termini percentuali, i Paesi Bassi guidano, per il secondo anno consecutivo e nonostante il modesto irradiamento, la classifica europea come maggior produttore di energia solare, raggiungendo la quota del 22,7 per cento del suo mix energetico, ben al di sopra del 18 per cento del 2021. Seguono Germania (19,3 per cento) e Spagna (16,7 per cento). L’Italia è quinta (15 per cento) dietro la Grecia (15,3 per cento).
“Gli investimenti nella capacità solare hanno dato i loro frutti”, ha affermato Pawel Czyzak, analista di Ember. “Ogni terawattora di elettricità solare ha contribuito a ridurre il nostro consumo di gas, facendo risparmiare miliardi per i cittadini europei. È chiaro che abbiamo bisogno di quanta più energia solare possibile”.
La produzione solare ha raggiunto i 99,4 terawattora nei mesi estivi, il 28 per cento in più rispetto all’anno precedente. Intanto, nuovi parchi solari sono in fase di realizzazione in tutta Europa a un ritmo che – come notare l’analisi di Ember – sarà in grado di battere un record per ogni estate che ci separa da qui al 2030, anno entro il quale l’Ue intende ridurre del 45 per cento le proprie emissioni di CO2.
Adesso deve crescere anche l’energia eolica
Ember fa notare che l’estate del 2022 è stata caratterizzata da un aumento della domanda, per via delle ondate di calore e la crescente domanda di raffreddamento degli edifici. Allo stesso tempo, gran parte dei reattori nucleari francesi sono stati chiusi per manutenzione, privando la rete energetica europea di una grande fonte di elettricità.
Il caldo incessante e la siccità hanno anche prosciugato i corsi d’acqua necessari per la generazione di energia idroelettrica, un’altra importante alternativa all’energia fossile. Questi sono i tanti motivi alla base dell’aumento dell’energia solare, che ha dimostrato di saper reggere il confronto – se ancora ve ne fosse bisogno – con le altre fonti di energia convenzionali.
Tra pochi mesi sarà inverno e c’è da aspettarsi che la produzione di energia solare sarà meno generosa di adesso. Ma per questo esistono altre fonti rinnovabili, come per esempio l’energia eolica che l’anno scorso era maggiore del solare e che ha garantito l’11,7 per cento del fabbisogno energetico europeo durante il picco estivo.