Maggio è stato il dodicesimo mese consecutivo più caldo di sempre. Guterres: «Il pianeta è in pericolo e noi siamo il meteorite»

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I dati del servizio europeo Copernicus e dell’Organizzazione meteorologica mondiale confermano l’ennesimo aumento delle temperature

Nel corso dell’ultimo anno, ogni mese è stato il più caldo mai registrato nella storia. Lo certifica il servizio Copernicus, il programma di osservazione della Terra finanziato dalla Commissione europea. Maggio 2024 è stato il maggio più caldo di sempre a livello mondiale, con una temperatura globale dell’aria superficiale di 0,65°C superiore rispetto alla media del periodo 1991-2020. Si tratta del dodicesimo mese consecutivo per il quale la temperatura media globale raggiunge un valore record per il mese corrispondente. «È scioccante ma non sorprendente», commenta Carlo Buontempo, direttore del servizio di Copernicus dedicato ai cambiamenti climatici. «Anche se questa sequenza di mesi da record alla fine verrà interrotta, il segno generale del cambiamento climatico rimane e non vi è alcun segnale che indica un’inversione di questa tendenza».

La soglia degli 1,5°C

Se si confronta la temperatura media globale per maggio 2024 con la media del periodo preindustriale (1850-1900), l’aumento è stato di 1,52°C, appena al di sopra dell’obiettivo fissato con l’Accordo di Parigi del 2015. Si tratta dell’undicesimo mese consecutivo che ha fatto segnare un aumento superiore alla soglia di 1,5 gradi, considerata fondamentale dalla comunità scientifica per evitare alcuni degli scenari peggiori dei cambiamenti climatici. «Questa serie di mesi più caldi sarà ricordata come relativamente fredda», spiega Buontempo, «ma se riusciamo a stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell’atmosfera in un futuro molto prossimo potremmo essere in grado di tornare a queste temperature “fredde” entro la fine del secolo». A contribuire al record di temperature è anche El Niño, il fenomeno climatico che si verifica in media ogni cinque anni e provoca un forte riscaldamento delle acque dell’Oceano Pacifico e, di conseguenza, di tutto il pianeta.

Il nuovo appello di Guterres

La sequenza di dodici mesi consecutivi di temperature record è stata confermata anche dall’Organizzazione meteorologica mondiale, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di meteorologia. A commentare i nuovi dati allarmanti sul riscaldamento globale è anche António Guterres, segretario generale dell’Onu, che ha lanciato un nuovo appello per chiedere un’azione più decisa di governi e aziende nella lotta ai cambiamenti climatici. «Il nostro pianeta sta cercando di dirci qualcosa, ma sembra che non lo vogliamo ascoltare», ha detto Guterres dal Museo americano di storia naturale di New York. Nel suo discorso, il segretario generale delle Nazioni Unite ha sottolineato ancora una volta il contributo ormai innegabile degli esseri umani alla crisi climatica: «Come il meteorite che spazzò via i dinosauri, anche noi stiamo avendo un impatto enorme. Nel caso del clima, non siamo i dinosauri. Siamo il meteorite. Non siamo solo in pericolo, siamo il pericolo. Ma siamo anche la soluzione».

In copertina: Un gruppo di persone alla spiaggia di Karachi, in Pakistan, dove in alcune zone le temperature hanno superato i 50°C, 29 maggio 2024 (EPA/Shahzaib Akber)

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