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- L’agricoltura è un settore cruciale per l’Unione europea: ad essa, attraverso la Pac, è destinato un terzo del bilancio Ue.
- Le recenti proteste degli agricoltori hanno fatto emergere diverse problematiche e portato a passi indietro sugli obiettivi ambientali del Green deal.
- I partiti si dividono tra quelli che ritengono la sostenibilità troppo ideologica e chi sostiene che, senza protezione della natura, non possa esserci agricoltura.
Sicurezza alimentare per una popolazione in crescita, cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, tutela dell’ambiente e delle sue risorse: sono molteplici e cruciali le sfide che l’agricoltura è chiamata oggi ad affrontare per costruire un sistema alimentare sano per le persone e per il Pianeta. Attualmente, nel mondo, l’agricoltura è responsabile di un terzo delle emissioni globali (in gran parte causate da sostanze chimiche e allevamenti intensivi) e allo stesso tempo è sempre più minacciata degli eventi climatici estremi; si spreca un terzo del cibo prodotto nel mondo, mentre oltre 3 miliardi di persone non hanno accesso a una dieta sana.
L’agricoltura europea nella cornice del Green deal e della Pac
Nel 2019, nell’Unione europea, la stesura del Green deal, il patto verde per il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, ha messo l’agricoltura al centro della transizione ecologica con la strategia “Dal produttore al consumatore” che ha tra gli obiettivi quello di garantire alimenti nutrienti in quantità sufficienti e a prezzi accessibili, dimezzare l’uso di pesticidi e fertilizzanti, aumentare la superficie coltivata con metodo biologico, ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, migliorare il benessere degli animali.
Nel 2021 è stata approvata la nuova Politica agricola comune (Pac) in vigore per gli anni 2023-2027 con l’intento, tra le altre cose, di rafforzare il contributo dell’agricoltura agli obiettivi ambientali e climatici dell’Unione europea introducendo alcuni vincoli ambientali e destinando il 25 per cento dei fondi ai piccoli agricoltori con programmi ambiziosi dal punto di vista della conservazione degli ecosistemi. Miglioramenti non sufficienti per gli ambientalisti che ai tempi sottolinearono come la maggior parte delle risorse sarebbero state comunque distribuite a vantaggio di grandi gruppi agroindustriali e degli allevamenti intensivi, senza vincoli ambientali e con il rischio di greenwashing. Ricordiamo che alla Pac è destinato circa un terzo del bilancio dell’Ue poiché l’agricoltura, oltre a essere un settore fondamentale per l’Europa, è tra i meno remunerativi, tra i più soggetti alle condizioni climatiche e tra i primi chiamati alla tutela dell’ambiente.
Le proteste degli agricoltori e i voti del Parlamento europeo su obiettivi ambientali, pesticidi, ogm
Negli ultimi mesi la “questione agricola” è balzata in cima all’agenda europea in seguito alle proteste degli agricoltori che con i loro trattori hanno assediato le strade e i palazzi del potere in tutta Europa manifestando un disagio non più sostenibile e generato principalmente dalla troppa burocrazia, dai bassi profitti, dall’aumento del prezzo di carburante e fertilizzanti anche a causa dei conflitti bellici, dalla concorrenza a basso costo dei prodotti provenienti dai paesi extra Ue.
In tempi rapidissimi, il 13 maggio, su proposta della Commissione europea e con il benestare dell’europarlamento, il Consiglio europeo ha scelto di rispondere alle richieste degli agricoltori con una riforma mirata della Pac, ma a farne le spese sono stati proprio quegli obiettivi ambientali che l’avevano resa più “verde”: niente più obbligo di lasciare una parte di terreni a riposo per favorire il suolo e la biodiversità, possibilità di effettuare la diversificazione delle colture invece che la rotazione, più flessibilità ai paesi membri sulle pratiche per la protezione del suolo.
Sempre sull’onda delle proteste dei trattori, lo scorso febbraio, la Commissione europea ha bloccato la Sur, la proposta di regolamento sui pesticidi, che puntava alla riduzione del 50 per cento dell’uso dei fitofarmaci al 2030, proposta che era già stata respinta dall’europarlamento a novembre, con soddisfazione da parte degli agricoltori e incredulità degli ambientalisti. Ancora in tema di pesticidi, a dicembre, la stessa Commissione ha deciso di prolungare di dieci anni l’autorizzazione al commercio di prodotti a base di glifosato, erbicida tra i più utilizzati al mondo, classificato come probabile cancerogeno dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc).
Sempre a febbraio il Parlamento europeo ha dato il via libera alla proposta della Commissione sulla deregolamentazione dei nuovi ogm (le tecniche di evoluzione assistita) introducendo però obblighi su etichettatura e tracciabilità data la crescente mole di letteratura scientifica sugli effetti potenzialmente negativi delle tea, dell’impatto sull’agricoltura biologica e non ogm e della contrarietà della maggioranza dei cittadini italiani ed europei.
Nature restoration law, direttiva emissioni e direttiva suolo
Ancora a febbraio, il Parlamento europeo ha adottato la legge sul ripristino della natura (Nature restoration law), la prima nel suo genere, con l’obiettivo di ripristinare il 20 per cento delle aree marine e terrestri dell’Unioneentro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050 allo scopo di contrastare la perdita di biodiversità, aumentare la resilienza e la lotta ai cambiamenti climatici. Dalla legge sono stati esclusi però gli agrosistemi, eliminando l’obbligo di raggiungere i target di miglioramento dello stato di conservazione degli uccelli e delle farfalle degli ambienti agricoli, oltre al mantenimento di almeno il 10 per cento di elementi naturali negli agroecosistemi.
Nel novembre 2023 Parlamento e Consiglio europei hanno raggiunto un accordo sulla revisione della direttiva emissioni industriali concordando che gli allevamenti di bovini rimassero esclusi dall’ambito di applicazione della direttiva, ma che la questione fosse rivalutata dalla Commissione nel 2026.
Lo scorso aprile, il Parlamento ha adottato, in prima lettura, la sua posizione sulla proposta della Commissione europea per una legge sul monitoraggio del suolo contro la desertificazione, l’erosione dei suoli agrari (causata soprattutto dall’eccesso di lavorazioni) e per il consumo di suolo.
Agricoltura: come la pensano i gruppi politici candidati alle elezioni europee
L’8 e 9 giugno con le elezioni europee verrà eletto il nuovo Parlamento: sul tema agricoltura c’è una narrazione politica che privilegia la sicurezza alimentare e le esigenze degli agricoltori alla tutela ambientale; dall’altra parte c’è chi sostiene che, senza protezione della natura, non ci sia futuro per l‘agricoltura. Abbiamo analizzato cosa dicono i manifesti dei gruppi politici che compongono l’Europarlamento riguardo a Green deal, Pac, transizione agricola.
Partito popolare europeo – Forza Italia: “Transizione insieme alle imprese e biotecnologie contro la crisi climatica”
“Gli agricoltori e le loro imprese rendono unico il volto della nostra Europa rurale. Siamo orgogliosi di loro e siamo al loro fianco”, recita il manifesto del Partito popolare europeo (Ppe), che attualmente ha la maggioranza all’Europarlamento e a cui è associata Forza Italia, sostenendo come “protezione del clima, biodiversità e la conservazione sostenibile del paesaggio possano essere raggiunte solo con e non contro gli agricoltori”. Secondo il partito, per arrivare al traguardo della neutralità climatica entro il 2050, l’Europa non deve deindustrializzarsi ma, al contrario, deve fare in modo che la trasformazione a zero emissioni di CO2 possa essere raggiunta con successo attraverso le imprese. “È importante sostenere le nostre imprese – in particolare le Pmi, gli agricoltori e i pescatori – finanziariamente nella transizione e per trovare le migliori soluzioni per ridurre le emissioni globali”. E ancora: “Difendiamo il principio della neutralità tecnologica oltre che una politica basato sulla creazione di incentivi per le imprese e l’industria. Soprattutto nel settore dell’agricoltura e della pesca, gli obiettivi ambiziosi dovrebbero essere raggiunti con innovazioni tecnologiche, non con divieti”. Per il partito l’adozione di nuove biotecnologie in agricoltura possono essere strumenti efficaci contro i rischi legati al clima.
Gruppo dei conservatori e dei riformisti europei – Fratelli d’Italia: “Revisione della Pac e Green deal contro l’ideologia verde sfrenata”
Anche il Gruppo dei conservatori e dei riformisti europei (Ecr), a cui è associato Fratelli d’Italia, si dichiara al fianco di agricoltori e pescatori: “Dobbiamo sfruttare il potere della scienza per guidare le politiche in agricoltura e respingere l’ideologia verde sfrenata. Sosteniamo un approccio equilibrato che rispetti il ruolo vitale dei nostri agricoltori e al tempo stesso promuova iniziative di sostenibilità”. Il partito si dichiara fermamente impegnato a condurre una revisione approfondita sia dell’attuale Pac che della strategia Farm to fork: “Ne abbiamo abbastanza della burocrazia della Pac e faremo dell’efficienza la nostra massima priorità. Il nostro obiettivo è promuovere la sostenibilità ambientale e sociale sostenendo al contempo i nostri agricoltori, le loro famiglie e le comunità rurali. Sul Geen deal il partito propone un approccio opposto a quello promosso dall’Ue negli ultimi cinque anni, ovvero quella che definisce una sostenibilità “reale”: “Sosterremo una strategia climatica più equilibrata e localizzata che non dimentichi la gente comune e dia priorità al benessere socioeconomico”.
Identità e democrazia – Lega: “Pac ritorni un sostegno al reddito, non un indennizzo per i costi della riconversione ambientale”
Nel manifesto di Identità e democrazia, in cui confluisce la Lega, non ci sono riferimenti all’agricoltura. Riportiamo il contenuto del programma elettorale della Lega che si dichiara “decisa a cancellare gli obiettivi irrealistici che sono stati assegnati al primo settore dal Green deal” e a “difendere la possibilità di utilizzo degli strumenti di difesa in campo per combattere le patologie delle piante”. Per la Lega, riguardo alla Pac è necessario “superare il farraginoso e burocratico sistema degli ecoschemi” tornado a interpretare i fondi come “sostegno al reddito” e non come “indennizzo per i costi della riconversione ambientale”.
Partito socialisti e democratici europei – Partito Democratico: “Sostenibilità ambientale inscindibile da giustizia sociale”
Per il gruppo dei socialdemocratici (S&D), il secondo attualmente più numeroso in Parlamento e a cui è associato il Partito democratico, la sostenibilità ambientale non può prescindere dalla giustizia sociale. “Sosteniamo una transizione giusta che bilanci la necessità di ridurre le emissioni di CO2 con quella di proteggere i posti di lavoro e garantire l’equità sociale. Questo approccio prevede investimenti in tecnologie e industrie sostenibili, il sostegno ai lavoratori e alle comunità interessate dalla transizione, nonché la promozione di un processo decisionale più democratico e partecipativo”. Sulla politica agricola comune e la politica comune della pesca dell’Ue, il partito si impegna a garantire che diventino importanti strumenti per il clima e la sostenibilità, ritiene una misura chiave l’introduzione di una strategia di inquinamento zero per la qualità dell’aria e dell’acqua, che mira a ridurre l’impatto ambientale delle attività umane, e una priorità il monitoraggio del suolo con l’obiettivo di risanare tutti i suoli dell’Ue entro il 2050.
Verdi – Alleanza verdi e sinistra: prezzi equi, no ogm e pesticidi, benessere animale
Per il gruppo dei Verdi/Alleanza libera europea, a cui è associata l’Alleanza verdi e sinistra, la conservazione della biodiversità è fondamentale per la produzione alimentare. I punti chiave del manifesto per il settore agricolo sono: prendere un terzo del bilancio Ue speso oggi per l’agricoltura industriale e investire invece in un’agricoltura sostenibile; rendere il cibo sano più accessibile a prezzi equi sia per i consumatori che per i produttori; mantenere i gli ogm e i pesticidi pericolosi come il glifosato fuori dai campi; porre fine alla speculazione sul cibo che costringe le persone a soffrire la fame mentre i commercianti realizzano profitti record; tutela del benessere degli animali e la richiesta di porre fine delle pratiche di sfruttamento. Per il gruppo le alternative a ogm e pesticidi sono le pratiche agroecologiche che hanno già mostrato risultati come la gestione integrata dei parassiti con la rotazione delle colture e l’approccio non chimico alla gestione delle infestanti. Attenzione anche al benessere degli animali: il partito aveva ottenuto la creazione di una commissione d’inchiesta per indagare sui casi di crudeltà durante il trasporto di animali in Europa e, a seguito di tale indagine, la Commissione ha proposto nuove norme che saranno negoziate dopo le elezioni europee.
Renew Europe – Azione, +Europa, Italia Viva: “Agricoltura e sostenibilità non sono in competizione”
“Siamo convinti che la nostra ambizione di prenderci cura del nostro ambiente naturale riducendo l’inquinamento e ripristinando la natura sia in linea con la nostra ambizione di creare un sistema alimentare sostenibile. Per noi questi obiettivi non sono in competizione tra loro”: è quanto proclama Renew Europe di cui fanno parte, per l’Italia, Azione, +Europa, Italia Viva. Il gruppo europarlamentare ha lanciato un piano d’azione per un’agricoltura europea sostenibile, competitiva ed equamente remunerata. Il documento definisce una serie di misure a breve termine per aiutare gli agricoltori a far fronte agli shock derivanti dal commercio globale, dall’aumento dei prezzi dell’energia e dagli oneri amministrativi. Indica inoltre la via da seguire in alcuni aspetti che destano preoccupazioni a lungo termine, come la capacità dell’attuale politica agricola comune di rispondere ai cambiamenti climatici e alle crisi di mercato, l’equa distribuzione del valore aggiunto all’interno della filiera alimentare e gli sforzi dell’Ue per risolvere le controversie commerciali con i paesi terzi. Al gruppo è chiara “l’urgenza di alleggerire gli oneri per agricoltori e imprese, pur rimanendo allineati agli obiettivi generali del Green deal”.
Sinistra europea – Sinistra italiana: sostegno ad agricoltura sostenibile, incentivi per il passaggio a produzioni e diete vegetali
Per il gruppo della Sinistra europea, di cui fa parte la Sinistra italiana, “la Pac deve essere trasformata eliminando progressivamente il suo sistema di allocazione dei fondi per superficie e reindirizzando i fondi verso un’agricoltura sostenibile rispettosa dell’ambiente e ad alta intensità di manodopera, con valore aggiunto ed equità sociale e giustizia attraverso l’agricoltura”. Il gruppo propone la remunerazione dei servizi ecosistemici ai piccoli proprietari terrieri per garantire la conservazione della biodiversità e compensare gli svantaggi degli usi consentiti, il sostegno alle cooperative sociali, catene corte di produzione per ridurre le emissioni, prezzi equi per produttori e consumatori regolando i margini della grande distribuzione, incentivi e programmi di sensibilizzazione per il passaggio a produzioni e diete vegetali, la garanzia di un paniere di frutta e verdura ad alto contenuto nutrizionale, di stagione e di produzione locale, con prezzo controllato e iva zero, la riduzione dell’importazione di soia e mais dal Sud del mondo per l’alimentazione animale.
Non iscritti – Movimento 5 stelle: pesca artigianale, semplificazione Pac, no pestici e ogm, innovazione
Il Movimento 5 stelle appartiene al gruppo dei partiti che non vogliono iscriversi a nessun gruppo politico. Il programma del partito propone tra le altre cose: il sostegno alla pesca artigianale come unico sistema di pesca che per le sue caratteristiche è in grado di garantire il rispetto dell’ecosistema marino; semplificazione e flessibilità della Pac con sostegno agli agricoltori che attuano pratiche sostenibili; contrasto ai pesticidi e agli ogm, contrasto agli accordi commerciali che svantaggiano gli agricoltori europei, tutela dei prezzi dei prodotti all’origine, serre bioclimatiche, agrovoltaico e intelligenza artificiale per innovare il settore.
In vista delle elezioni europee, ecco la nostra guida completa al voto e al funzionamento del Parlamento europeo.