https://www.open.online/2024/07/18/mediterraneo-caldo-un-mese-anticipo
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«Faccio un bagno ché mi rinfresco». Non quest’anno. A causa della prolungata ondata di calore che da settimane monopolizza il meteo del bacino del Mediterraneo, salvo qualche breve incursione fredda da nord, il Mare Nostrum sta raggiungendo temperature vicine ai 30 gradi. Almeno quattro gradi sopra alla media, e almeno un mese in anticipo rispetto alla metà di agosto, quando, normalmente, le acque del Mediterraneo raggiungono il loro picco di calore, intorno ai 26 gradi. I 30 gradi esatti non sono ancora stati misurati. I due dati a fare notizia in queste ore sono quelli derivanti dalla misurazione dell’Arpae e dell’omologa agenzia croata, entrambe nell’alto Adriatico. Al largo di Ravenna, il 16 luglio, si sono raggiunti i 29,9 gradi, mentre poco fuori Dubrovnik i 29,7. La più alta mai misurata in Croazia, riporta Icona Clima.
«Il caldo prolungato è preoccupante»
Non solo le cifre fanno registrare nuovi record, ma preoccupa il tempo durante il quale le temperature si mantengono così elevate, mettendo a repentaglio la biodiversità. «L’elemento importante è la lunghezza del periodo in cui l’acqua è ad alte temperature, perché se ci sono organismi abituati a stare in Adriatico a 27°, e poi d’improvviso si trovano a viverci a 30° per 15 giorni, allora le cose cambiano», ha commentato al Resto del Carlino l’oceanografa dell’Ingv Simona Simoncelli. Non solo, le alte temperature favoriscono la proliferazione della mucillagine, che incastrandosi nelle reti costringe i pescatori a mettere in pausa la loro attività. Inoltre, quando l’acqua rimane troppo calda per lunghi periodi, favorisce la migrazione di specie aliene tipiche dei climi tropicali.
Verso la fine dei record?
Per il terzo anno di fila le temperature sfiorano i 30 gradi. Nel 2022 era stato il Tirreno a superare la soglia psicologica, mentre l’anno scorso è stato registrato il record assoluto della temperatura media del bacino del Mediterraneo, con 28,71 gradi centigradi. Come previsto dai climatologi, dunque, almeno per quanto riguarda le temperature del Mare Nostrum, gli effetti dell’esaurimento di El Niño non saranno visibili per diversi mesi, nonostante le temperature oceaniche abbiano invece iniziato una lenta discesa in vista della fase fredda de La Niña. Gli esperti sperano che quest’ultima possa interrompere il record ininterrotto di temperatura fatto registrare in ogni mese tra giugno 2023 e giugno 2024.