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ROMA – Il suolo può essere degradato più da una cattiva gestione dell’uomo di quanto non possa fare il cambiamento climatico. È quanto emerge dall’intensa tre giorni che celebra il Centenario della IUSS (l’Unione Internazionale delle Scienze del suolo), che riunisce le Società scientifiche nazionali del suolo di circa 80 Paesi del mondo, di gran parte del Pianeta.
La kermesse internazionale, organizzata dalla IUSS e dalla SISS (Società Italiana delle Scienze del suolo) e patrocinata dal Masaf, a cui l’Italia ha contribuito significativamente (italiano è il presidente IUSS Edoardo Costantini, già CREA, e, sempre italiano e targato CREA è il Segretariato, affidato a Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente e presidente SISS e a Filiberto Altobelli, CREA Politiche e Bioeconomia), ha visto la partecipazione di oltre 1500 scienziati.