https://www.dire.it/16-05-2024/1041397-maltempo-veneto-allerta-rossa/
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BOLOGNA – Dopo Milano, ora l’allarme maltempo è per il Veneto, dove sono previste perturbazioni per il pomeriggio e fino a questa sera. L’allerta diramata, di grado più alto quindi rossa, vale fino alle 14 di domani, venerdì 17 maggio. Il presidente Luca Zaia ha parlato della situazione di grande “difficoltà” che Vigili del fuoco e operatori stanno gestendo, a partire da ieri, e ha spiegato che “grazie ai bacini di laminazione abbiamo evitato un disastro“.
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PRESIDENTE ZAIA: “MOMENTO DI OGGETTIVA DIFFICOLTÀ“
Pioggia fino a 229 millimetri in sei ore, con picchi di 70 in mezz’ora, e 148 in pianura… “Rovesci impressionanti” con l’effetto di “danni importanti, tre sfondamenti arginali” (Castelnuovo, Isola Vicentina e Valverla), un paio di ponti “andati” a Malo, “frane e casini vari…”. Insomma, “un momento di oggettiva difficoltà” che in Veneto dura da ieri e che il presidente Luca Zaia riassume così: “una alluvione a metà maggio non ce la aspettavamo. E’ stato un fatto inusuale”, che è andato peggiorando da ieri di ora in ora fino a dover richiedere l’attivazione dell’unità di crisi e a dichiarare lo stato di emergenza. Una fase che “ci sta mettendo in difficoltà” tanto da diventare l'”unica volta che abbiamo aperto tutti i bacini di laminazione”, ma la “notizia è che grazie ai bacini di laminazione abbiamo evitato un disastro…”.
A Vicenza, il Ponte degli Angeli vedeva l’acqua ai massimi, poco di più “e oggi a Vicenza i Vigili del fuoco andavano in giro con il gommone”. Ci sono stati allagamenti diffusi nella bassa padovana, ha sofferto il vicentino, ci sono tanti scantinati allagati… Ma grazie alle opere idrauliche (i sei bacini di laminazione sono parzialmente pieni), che il Veneto rivendica come vanto e modello, le bombe d’acqua hanno sì colpito ma il territorio ha ‘retto’. Zaia comunque invita i veneti a documentare i danni con le foto per poi avviare le pratiche per i ristori.
Vero è che ancora una volta si tocca con mano l’impatto dei cambiamenti climatici. Fenomeni come quello a cui si è assistito “a maggio non risultano”, evidenzia l’assessore alla Protezione civile Giampaolo Bottacin. I picchi di 70 millimetri d’acqua in mezz’ora sono “quantità enormi e non abbiamo memoria di precipitazioni così copiose in 30 anni“.
“NON FATE FOTO AI FIUMI IN PIENA, SIATE PRUDENTI”
E visto che previsioni sono ancora critiche, Zaia fa una “preghiera ai cittadini perché siano prudenti“, chiede di “evitare di uscire e di fare lunghi percorso” di spostamento, di non trovarsi n mezzo ad un acquazzone o in una strada che si allaga almeno fino a domani. Fate movimenti per lo stretto necessario”, dice, ma “senza diffondere allarmismo” e ribadendo che non si devono andare a fare foto lungo gli argini ai fiumi in piena. Le previsioni delle prossime ore, dice il presidente del Veneto, “ci impongono di dire di fare molta attenzione, non fate foto ai fiumi in piena, c’è sempre il rischio di uno sfondamento arginale” e in generale “avremo battaglia” dal punto di vista meteo, “fino a domani e poi vedremo come si mette”. Tra i temi toccati da Zaia anche il problema di tassi e nutrie responsabili dell’indebolimento degli argini che hanno vacillato. “Non faccio una crociata contro le nutrie, ma la salute e la sicurezza dei cittadini vengono prima…“, dice. Altri disagi e problemi poi derivano dal fatto che la rete di scarico delle acque meteoriche in molti punti risale agli anni ’50 e dunque non è in grado di assorbire i quantitativi di pioggia che cadono ora.
L’ALLERTA DELLA PROTEZIONE CIVILE
La Protezione civile del Veneto ha emesso un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica di aggiornamento, valido dalle 12 di oggi alle 14 di domani, che aumenta lo stato di allertamento fino al livello di allarme in gran parte del territorio regionale. Le previsioni meteo indicano per il pomeriggio di oggi, giovedì 16 maggio, una nuova fase instabile-perturbata con precipitazioni diffuse a prevalente carattere di rovescio e temporale in spostamento da sud-ovest verso nord-est; probabili fenomeni localmente intensi tra pianura e Prealpi (forti rovesci, locali grandinate e forti raffiche di vento) con quantitativi di precipitazione anche abbondanti in occasione dei sistemi convettivi più organizzati e insistenti. Generale diradamento e attenuazione dei fenomeni in tarda serata.
LE ZONE PIÙ A RISCHIO
Per la criticità idraulica è stato decretato lo stato di allarme (rosso) nei bacini dell’Alto Brenta-acchiglione-Alpone e Basso Brenta–Bacchiglione, e stato di preallarme (arancione) nel bacino del Livenza, Lemene e Tagliamento, attenzione sul resto dei bacini eccetto sull’alto Piave (verde). Per quanto riguarda la criticità idrogeologica: stato di allarme (rosso) nei bacini del Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige; del Basso Brenta-Bacchiglione; del Basso Piave, Sile e Bacino scolante in laguna; stato di preallarme (arancione) in tutto il resto dei bacini regionali. L’allerta idrogeologica per temporali in tutti i bacini idrografici del Veneto è massima ad eccezione dell’alto Piave bellunese. In considerazione delle precipitazioni occorse e previste, la Protezione Civile raccomanda di vigilare particolarmente le aste idrauliche afferenti ai Bacini dei fiumi Brenta, Bacchiglione, Retrone, Alpone, Chiampo, Fratta-Gorzone nonché il fiume Adige, e quelli del Veneto Orientale (Monticano, Meschio, Livenza Tagliamento).