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- La fusione dei ghiacci ai poli provoca l’innalzamento del livello dei mari, spostando grandi masse d’acqua verso l’equatore.
- Questo rallenta la rotazione terrestre e dunque aumenta la durata dei giorni, secondo un nuovo studio scientifico.
- Il fenomeno è impercettibile per l’uomo ma può compromettere il corretto funzionamento di alcune tecnologie, come i sistemi di navigazione gps.
Cosa succede se la temperatura media globale si alza? Che i ghiacci ai poli fondono e, di conseguenza, il livello dei mari si alza. Fin qui, sono informazioni ormai sdoganate e confermate da centinaia di studi scientifici, oltre che dall’osservazione diretta. Ma pochi potrebbero immaginare che la fusione di grandi masse di ghiaccio abbia incida addirittura sulla rotazione della Terra e allunghi i giorni. Eppure, è quanto sostiene un nuovo studio scientifico.
Cosa c’entra la fusione dei ghiacci ai poli con la rotazione terrestre
La rotazione terrestre è il movimento del Pianeta attorno al suo asse ogni 24 ore, da non confondere con la rivoluzione, cioè il suo moto attorno al Sole. Per millenni è stata influenzata da fattori su cui la specie umana non può incidere in alcun modo, per esempio l’attrazione esercitata dalla Luna.
Dopo decenni in cui l’umanità ha emesso in atmosfera gigantesche quantità di CO2, anche questo è cambiato. Perché l’aumento delle temperature dovuto all’effetto serra provoca la fusione dei ghiacci della Groenlandia e dell’Antartide, una fusione che a partire dai primi anni Novanta ha determinato quasi un terzo dell’innalzamento del livello dei mari a livello globale.
Ciò significa, in sostanza, che l’acqua si sposta dai Poli all’equatore. E la Terra, diventando più voluminosa nella sua zona centrale, ruota su sé stessa più lentamente. Un po’ come una pattinatrice che fa piroette più veloci quando ha le braccia strette al corpo e rallenta quando le allarga, suggerisce il Washington post.
Perché i cambiamenti climatici rendono più lunghi i giorni
Se la Terra ruota più lentamente, significa che ogni giorno dura un po’ di più. Uno studio pubblicato da Proceedings of the national academy of sciences parla proprio di questo fenomeno, sostenendo che nel corso del Ventesimo secolo abbia portato la durata di un giorno ad aumentare di 0,3-1 millisecondi per secolo. Una variazione impercettibile ma reale che, per giunta, è salita a 1,33 millisecondi per secolo a partire dal 2000.
Se abbatteremo immediatamente le emissioni, sostengono gli scienziati, la durata dei giorni continuerà ad aumentare di circa 1 millisecondo per secolo per i prossimi decenni. In caso contrario, l’incremento sarà addirittura di 2,62 millisecondi per secolo. Più rispetto a quello determinato dalla Luna, stimato in circa 2,40 millisecondi per secolo. Noi persone non ce ne accorgiamo, ma le tecnologie sì, a partire dai gps che sfruttiamo quotidianamente per i sistemi di navigazione.