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- Donald Trump sta bene dopo l’attentato in Pennsylvania e parteciperà alla convention nazionale repubblicana che formalizzerà la sua candidatura alle elezioni presidenziali americane del 5 novembre.
- La sua immagine stride con quella del suo avversario Joe Biden che, da mesi, appare debole e in difficoltà. Ma, stando ad alcune indiscrezioni, ora diventa ancora più difficile convincerlo a farsi da parte.
Donald Trump sta bene dopo l’attentato in Pennsylvania e continuerà la campagna elettorale per le presidenziali americane in programma il 5 novembre. Ma, senza dubbio, il clima politico è molto cambiato.
Cosa sappiamo della dinamica dell’attentato a Donald Trump
Erano passate da poco le 18:00 di sabato 13 luglio (mezzanotte di domenica in Italia) quando l’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump è salito sul palco per un comizio a Butler, in Pennsylvania. Pochi minuti dopo un uomo di vent’anni, poi identificato dall’Fbi in Thomas Matthew Crooks, è salito sul tetto di un palazzo a circa 120-150 metri di distanza e ha aperto il fuoco. Trump è rimasto ferito a un orecchio ma è apparso da subito in buone condizioni di salute, mentre uno spettatore è rimasto ucciso e altri due gravemente feriti. L’attentatore è stato ucciso dagli agenti del Secret service, l’agenzia incaricata di proteggere i presidenti degli Stati Uniti, le loro famiglie, i vice e gli ex-presidenti e i capi di stato in visita in territorio statunitense. L’Fbi ha parlato esplicitamente di “tentativo di assassinio”.
Thomas Matthew Crooks non aveva precedenti e, stando alle prime indagini dell’Fbi, nemmeno problemi di salute mentale. Vicino al suo corpo è stato rinvenuto un fucile semiautomatico AR-15 che era stato acquistato dal padre; non è ancora chiaro se Crooks fosse stato autorizzato o meno a prenderlo. Si tratta di una delle armi più comuni negli Stati Uniti, la stessa che è stata impiegata in parecchie sparatorie di massa.
La campagna elettorale di Donald Trump continua
Donald Trump, che è stato immediatamente sottoposto ad accertamenti medici, sta bene ed è arrivato a Milwaukee, in Wisconsin, per prendere parte alla convention nazionale repubblicana che inizia lunedì 15 luglio e giovedì formalizzerà la sua candidatura alla Casa Bianca.
“Il medico all’ospedale ha detto di non avere mai visto una cosa del genere, l’ha definito un miracolo”, riferisce Donald Trump al New York Post nelle ore successive. “Non dovrei essere qui, dovrei essere morto”. Durante l’intervista aveva una vistosa benda all’orecchio, ma lo staff ha insistito affinché non venisse fotografata, quasi a non voler mostrare alcun segno di debolezza. Commentando l’immagine che lo ritrae mentre alza il pugno grondando sangue prima di essere portato via dallo staff, Trump aggiunge: “Tante persone dicono che sia la foto più iconica che abbiano mai visto. Hanno ragione, e io non sono morto. Di solito bisogna morire per avere una foto iconica”.
Agli occhi dei suoi sostenitori, ribadisce il New York Times, il tentativo di assassinio dunque non fa che rafforzare la narrativa con cui Trump si è presentato negli anni: quella di un leader impavido che oscure cospirazioni tentano di ostacolare, senza però riuscirci. Lo stesso figlio, Donald Trump Jr., attraverso alcuni post su X (l’ex Twitter) ha accusato il Partito democratico di aver alimentato un clima di odio – e dunque violenza – contro suo padre.
La reazione di Joe Biden e le voci sulla sua possibile sostituzione
L’immagine di Donald Trump saldo e vigile anche dopo essere stato sfiorato da un proiettile stride visibilmente con quella del suo avversario Joe Biden, un uomo che negli ultimi mesi – e soprattutto durante il primo, disastroso dibattito a due – è apparso debole, impacciato e confuso per via dell’età. Dopo l’attentato, il presidente in carica ha immediatamente espresso solidarietà al suo sfidante, si è messo in contatto telefonicamente con il suo staff e ha fatto ritorno alla Casa Bianca, nonostante avesse in programma di trascorrere il fine settimana in Delaware. Nelle ore successive ha condannato duramente ogni forma di violenza durante un discorso alla nazione dallo Studio ovale. Per la giornata di lunedì ha in programma un’intervista con l’emittente Nbc e per martedì un intervento presso l’Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore, a Las Vegas.
Anche dopo le sue performance deludenti, Biden ha sempre ribadito di voler restare in corsa. Ma, nelle ultime settimane, tra i membri e i finanziatori del Partito democratico, il dibattito è stato monopolizzato dalla possibilità di convincerlo a ritirarsi. Sia per avere maggiori chance di vittoria, sia perché non sembra avere le energie e la lucidità per affrontare una eventuale secondo mandato. Stando alle indiscrezioni raccolte dalla Nbc, è probabile che l’attentato a Trump abbia “congelato” questi tentativi. Sarebbe difficile chiedere a un presidente in carica di farsi da parte proprio mentre è nel pieno della gestione di una crisi di questo calibro.