Video | Moria di granchi blu nelle spiagge del Delta: il caldo o la ‘mano divina’?

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https://www.dire.it/29-07-2024/1067674-moria-granchi-blu-polesine-caldo/

Allertati Ulss e Istituto zooprofilattico delle Venezie per capire le cause. Nei giorni scorsi l'inaugurazione della statua dedicata a Maria Stella del Mare a Porto Tolle. Mentre spunta l'ecobiodefender. A che punto è la lotta contro "l'alieno"?

BOLOGNA – Spiagge trasformate in cimiteri di granchi blu: è quello che i turisti, con i loro ‘smartphone’, stanno riprendendo da ieri nei lidi veneti del polesine per l’improvvisa moria del famoso granchio alieno causata, si pensa, dalle alte temperature delle acque marine. Sui social sono infatti rintracciabili video dei lidi di Boccasette, Scanno Cavallari e Pila, vicino a Porto Tolle. A dare notizia del fenomeno con video e post, ieri mattina e oggi, lunedì 29 luglio, sono stati molti turisti che hanno deciso di trascorrere una giornata al mare nei lidi del Delta del Po.

L’area interessata dalla moria è una vera zona di trincea nella ‘guerra’ contro l’invasione del granchio blu che in pochi anni ha “spazzato via” la principale risorsa ittica, quella delle vongole. Proprio il Consorzio pescatori del Polesine ha allertato Ulss e l‘Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie per capire meglio l’entità del fenomeno, la sua estensione e le cause. Infatti si cerca la conferma che possa essere un evento singolo, dovuto all’ondata di caldo che ha portato le acque marine a temperature superiore ai 30 gradi, ma ci si interroga anche se possa averlo causato altro.

PREGHIERE (ESAUDITE) ALLA STATUA DI MARIA STELLA DEL MARE

Intanto, tra gli abitanti di Porto Tolle c’è chi non reputa proprio causale il fenomeno della morte di migliaia di granchi killer proprio in questi lidi, ma addirittura un ‘segno divino’: solo venerdì scorso infatti, il 26 luglio, nel porto di Pila, Porto Tolle, è stata inaugurata ufficialmente, alla presenza delle autorità civili e religiose, la statua intitolata a Maria Stella del Mare, voluta e installata dalle cooperative dei pescatori locali. Una coincidenza sicuramente curiosa, ma del tutto priva di fondamento scientifico.

Di certo però c’è che la stessa Fedagripesca-Confcooperative nei giorni scorsi ha lanciato un allarme su scala nazionale per l’innalzamento delle temperature marine. E i pescatori della costa nord in Emilia Romagna, a Porto Garibaldi– non troppo distante dai lidi del polesine- lamentano di dover consumare più carburante perché i pesci si spingono più a largo per evitare il caldo sotto costa.

AVANTI NELLA LOTTA AL GRANCHIO ALIENO, SPUNTA “L’ECOBIODEFENDER”

Intanto l’ingegno di tre inventori di Mesola, nel ferrarese, hanno invece messo a punto un Ecobiodefender, uno strumento in fase di brevetto, su cui sono riposte alte aspettative di rappresaglia nella lotta al granchio killer. In più, la macchina- secondo le testa locali LaVoce di Rovigo e Il Gazzettino- è in grado di contenere la popolazione del granchio blu in maniera ecologica e biosostenibile. Gli ideatori riferiscono che dopo quasi un anno di sperimentazioni e prove hanno costruito “un sistema che si posiziona sul fondo marino, in acciaio inox, di dimensioni contenute”. Una sorta di macchina mangia- granchi che non ha bisogno di fonti di energia esterne, ma sfrutta il moto ondoso per funzionare e può essere posizionata in “recinti” dove è possibile allevare le vongole in sicurezza perché le macchine eliminerebbero gli “intrusi”.

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