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- Per la rivista scientifica The Lancet il bilancio dei morti che arriva da Gaza è credibile se non sottostimato.
- Oltre ai 38mila morti ufficiali potrebbero essercene 10mila e più addizionali sepolti sotto le macerie.
- Altre decine di migliaia di persone potrebbero essere già morti o moriranno per gli effetti indiretti della guerra.
Uno studio della prestigiosa rivista scientifica in ambito medico The Lancet stima che le vittime palestinesi dell’assedio israeliano sulla Striscia di Gaza potrebbero essere molte più di quelle che crediamo. Il bilancio ufficiale dal 7 ottobre è di oltre 38mila morti, ma lo studio sottolinea che ci potrebbero essere fino a 10mila vittime addizionali sepolte sotto le macerie. E che molte altre decine di migliaia sono le persone che sono morte o moriranno per gli effetti indiretti della guerra, quelli legati all’emergenza sanitaria e alimentare in corso.
La stima conclusiva è che se la guerra finisse oggi, il numero di morti palestinesi totali potrebbe arrivare o superare i 186mila.
La credibilità dei dati
A fine ottobre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, aveva espresso dubbi sui numeri forniti dalle autorità della Striscia di Gaza a proposito delle vittime palestinesi degli attacchi israeliani. Nei mesi successivi il bilancio è continuato a crescere, mentre le autorità israeliane e parte della stampa non hanno smesso di mettere in dubbio le cifre. Ora lo studio di The Lancet, la più prestigiosa rivista scientifica in ambito medico del panorama internazionale, sottolinea che il bilancio attuale (a oggi oltre 38mila morti) è credibile. E che anzi, sarebbe sottostimato.
Lo studio usa analisi indipendenti, confrontate con le variazioni nel numero di morti per il personale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione con quelle riportate dalle autorità palestinesi. A firmarlo sono Rasha Khatib (Birzeit University), Martin McKee (London School of Hygiene and Tropical Medicine) e Salim Yusuf (McMaster University).
“Il numero di corpi ancora sepolti tra le macerie è probabilmente considerevole, con stime superiori a 10mila“, si legge nello studio, che sottolinea come l’organizzazione non governativa Airwars ha effettuato valutazioni dettagliate degli incidenti nella Striscia di Gaza e spesso ha scoperto che non tutti i nomi delle vittime identificabili sono inclusi nell’elenco delle autorità palestinesi. Le vittime palestinesi dirette dell’offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza, iniziata il 7 ottobre, potrebbero dunque essere intorno alle 50mila.
Le morti indirette della guerra
Ma c’è dell’altro. “I conflitti armati hanno implicazioni indirette sulla salute che vanno oltre il danno diretto derivante dalla violenza”, mettono in guardia i ricercatori su The Lancet.
Anche se il conflitto finisse immediatamente, nei prossimi mesi e anni continueranno a verificarsi molti decessi indiretti dovuti a malattie riproduttive, trasmissibili e non trasmissibili. Altri decessi indiretti si sono già verificati, dal momento che l’offensiva militare israeliana e l’assedio totale hanno messo fuori uso gran parte degli ospedali, fatto sprofondare il 96 per cento della popolazione in uno stato di insicurezza alimentare e hanno avuto altre conseguenze traumatiche sulla quotidianità del popolo palestinese. “Si prevede che il bilancio totale delle vittime sarà elevato data l’intensità di questo conflitto”, si legge su The Lancet, che tra le cause cita anche la perdita di finanziamenti all’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi.
“Nei conflitti recenti, le morti indirette variano da tre a 15 volte il numero delle morti dirette”, spiega lo studio di The Lancet. Che aggiunge: “applicando una stima conservativa di quattro decessi indiretti per un decesso diretto ai 37 396 decessi segnalati al 19 giugno 2024, è plausibile stimare che fino a 186 000 o anche più decessi potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza”. Questo significa che tra morti dirette e morti indirette, l’offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza potrebbe uccidere circa l’8 per cento della sua popolazione. Numeri che è difficile non identificare con il termine genocidio.
Alla luce di questa situazione catastrofica, i ricercatori su The Lancet sottolineano che “è essenziale un cessate il fuoco immediato e urgente nella Striscia di Gaza, accompagnato da misure per consentire la distribuzione di forniture mediche, cibo, acqua pulita e altre risorse per i bisogni umani fondamentali”.