Gli incendi colpiscono il nord del Portogallo: 600 km² andati in fumo

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Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.

Gli incendi stanno devastando il nord del Paese da domenica 14 settembre e hanno provocato finora la morte di sette persone. Si contano al momento circa 620 chilometri quadrati di boschi e terreni bruciati e potrebbero bruciarne altri 200 nei prossimi giorni.  In totale, secondo la Protezione civile portoghese sono in corso in questo momento 60 incendi boschivi e sono stati mobilitati 5.300 vigili del fuoco. Tra questi quattro sono morti mentre cercavano di sedare le fiamme. Italia, Spagna, Francia e la Grecia sono intervenute in soccorso fornendo otto canadair. Nel frattempo le case nella zona di Branzelo a Melres, nel comune di Gondomar, sono state evacuate a causa degli incendi nel distretto di Porto.

Il clima arido e secco

La situazione degli incendi in Portogallo è stata favorita da un clima insolitamente più arido del normale. Secondo il comandante della protezione civile Andre Fernandes la situazione potrebbe peggiorare a causa di venti che raggiungono fino i 70 chilometri orari.  Per l’Ipma, l’Istituto portoghese per il mare e l’atmosfera ci sono attualmente otto distretti nel Paese che si trovano in allerta gialla per il caldo. Il paesaggio in molte aree è surreale con cieli dipinti di colore arancione e completamente offuscati. Molte autostrade sono state chiuse per i rischi legati al vento e il governo ha previsto un Consiglio dei ministri straordinario per valutare la situazione. Lo stesso primo ministro Luis Montenegro su X ha dichiarato: “La nazione affronterà momenti estremamente difficili nei prossimi giorni.”

Alcuni roghi sono dolosi

La polizia portoghese sta investigando su quali e quanti roghi sono stati causati dalle attività umane. Le forze di polizia della Gnr (Guardia nazionale repubblicana) hanno arrestato sette persone con l’accusa di aver appiccato gli incendi nelle regioni di Leiria, Castelo Branco, Porto e Braga.  Per l’agenzia nazionale di investigazione criminale alcuni degli incendi sono stati originati dall’uso improprio di macchinari agricoli, una motocicletta a disco metallica, il cui utilizzo è vietato quando la possibilità di incendi è elevata. Due persone, inoltre, sono state accusate di aver utilizzato la fiamma diretta e aver provocato volontariamente le fiamme. Da inizio anno il Gnr afferma di aver arrestato almeno trenta persone per il crimine di incendio boschivo.

Serve un intervento del governo

Negli ultimi anni la quantità di roghi nel Paese è cresciuta sempre di più visto l’aumento delle temperature. Era dal 2001 che nel nord del Portogallo non c’era stato un rischio incendi così elevato. In particolare, il governo ha aumentato i finanziamenti antincendio dopo il rogo del 2017 che causò 64 vittime. Oggi come allora la situazione è critica. L’aumento delle temperature non aiuta e serve un intervento più forte e deciso da parte del governo per aiutare la popolazione, specie gli sfollati.

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