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- Il raid ha colpito la scuola di al-Jaouni, dove trovavano riparo almeno 12mila rifugiati palestinesi.
- Israele ha giustificato l’attacco con la presenza di membri di Hamas, senza fornire prove.
- Il presidente dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha condannato l’attacco e chiesto un cessate il fuoco immediato.
Nella giornata dell’11 settembre Israele ha bombardato una scuola nel campo profughi Nuseirat, nella Striscia di Gaza. Il bilancio è di almeno 18 morti e come fa sapere l’Unrwa, l’Agenzia dell’Onu per i profughi palestinesi, tra le vittime ci sono anche sei suoi operatori.
Dal 7 ottobre gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 220 dipendenti dell’Unrwa, ma i sei morti delle scorse ore segnano la singola strage più pesante dall’inizio dell’offensiva.
Bombe sulla scuola
Le bombe israeliane sono cadute sulla scuola di al-Jaouni, nel campo profughi situato nel centro della Striscia di Gaza di Nuseirat. La scuola offriva rifugio a circa 12mila persone, perlopiù donne e bambini e al momento del raid era in corso la distribuzione del cibo.
Israele aveva già colpito la scuola quattro volte nei mesi scorsi, giustificando gli attacchi con la presenza (mai dimostrata) di membri di Hamas all’interno della struttura. Quello dell’11 settembre è stato il quinto bombardamento sulla scuola, il più tragico. Le esplosioni hanno ucciso almeno 18 persone. “La portata della distruzione è senza precedenti cumuli di macerie e sporcizia stanno ricoprendo l’intera area”, ha raccontato un testimone ad Al Jazeera. Una donna ha raccontato di aver perso tutti e sei i suoi figli nell’attacco israeliano. E la strage ha decimato anche il team dell’Onu che lavorava lì.
La strage di operatori Unrwa
L’Unrwa ha comunicato che nell’attacco israeliano sono rimasti uccisi sei suoi operatori, tra cui il direttore incaricato di gestire l’accoglienza dei rifugiati nella scuola. Israele ha rivendicato l’attacco, sottolineando che l’edificio era usato da Hamas come base operativa, ma senza offrire prove al riguardo.
Il presidente dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ha sottolineato che dal 7 ottobre Israele ha ucciso almeno 220 operatori dell’agenzia Onu e ha chiesto un cessate il fuoco immediato. Una forte presa di posizione è arrivata anche dal Segretario generale dell’Onu, António Guterres. I palestinesi uccisi dall’inizio dell’offensiva militare israeliana sono oltre 41mila.