- |
BOLOGNA – Gli “smart meter”, conosciuti come contatori o meglio misuratori intelligenti di elettricità, gas e acqua corrente, permettono di ottenere dati puntuali sul consumo di energia, ma non solo. Possono ad esempio ‘leggere’ meglio le calamità, ad esempio ottenendo dati sulla propagazione di un terremoto, oppure evitare pericoli legati alle fughe di gas. In ogni caso, consentono già risparmi ai singoli cittadini utenti, contenendo le perdite di energia, oltre che fare un regalo all’ambiente. Se ne parla oggi a Bologna all’11esima edizione del convegno annuale “Smart utilities open meter-Suom” promosso dallo Smart metering group di Anie-Csi, Anie, Confindustria, Smg e Innovability, in collaborazione con Hera. Nella sede dell’utility, in particolare, l’accento è tutto sull’innovazione digitale introdotta dallo “Smart metering”, in chiave di sostenibilità ambientale. È la testimonianza offerta al convegno da Marcello Bondesan, responsabile Sviluppo asset energia e misure di InRete distribuzione energia (gruppo Hera), il quale segnala che tutto è cominciato una dozzina di anni fa, ormai.
“Il nostro apparato di metering ‘nasce’- spiega Bondesan- dall’evento del terremoto 2012, nella fase in cui i nostri azionisti ci hanno chiesto di sostituire in massa i vecchi contatori del gas. Ci siamo accorti che, con un’addizione aggiuntiva di pochi componenti, il framework tecnologico in ballo avrebbe consentito di ottenere anche altre funzionalità“. Sulla base delle esperienze analoghe portate avanti in Giappone, ad esempio, si sono studiati alcuni ‘accelerometri’ in grado di entrare in risonanza con le onde tipiche di un sisma, “riscendo così a separarle- continua il responsabile Sviluppo asset energia e misure di InRete distribuzione energia- dalle vibrazioni del traffico e dagli urti accidentali”. Ma non solo. “In più- allarga Bondesan- abbiamo identificato, grazie allo strumento, azioni potenzialmente pericolose come il distacco o la completa rottura dell’impianto a valle del punto di consegna”.
IL ‘METER’ CHIUDE SUBITO IL FLUSSO DEL GAS, IN CASO DI ANOMALIE
Si tratta di “situazioni potenzialmente pericolose soprattutto laddove il distacco avviene in locali chiusi e quindi rapidamente si creano pericoli”. In questo caso, l’apparato ‘smart’ del meter “chiude immediatamente il flusso del gas e manda il segnale ai nostri centri di telecontrollo, in modo che possiamo intervenire sull’utenza specifica ancor prima- puntualizza Bondesan- che lo stesso cittadino cui è intestata ne venga a conoscenza, perché magari è fuori casa. Quando rientra, come ci è capitato, ci vede tutti sul posto e noi siamo pronti a spiegare quello che è successo”. Intanto, non c’è limite alle applicazioni, o quasi.
UN AIUTO CONTRO I TERREMOTI?
Ad esempio, un Comune potrebbe usare questi strumenti per procedere ad una mappatura sismica del suo territorio. È un’opzione “che esiste già in Giappone: la capillarità dei meter che hanno questo tipo di sensori consente di capire come un terremoto si propaga, infatti, secondo la morfologia nella profondità di uno specifico territorio“, continua il dirigente InRete. Che completa: “Un altro servizio, gratis, è stata la possibilità di andare a intercettare piccole fughe di gas continuative, a valle del contatore. Sono fughe che l’utente paga, fra l’altro, ma anche e soprattutto rappresentano un grave danno ambientale. Non è necessario che il meter chiuda, perché si tratta di piccole fughe, ma l’utente viene avvisato, sul fatto che ci sia un lavoro da fare in casa. Con il proprio idraulico di fiducia”, conclude Bondesan.