Il parlamento della Turchia approva la “legge massacro” sui cani randagi

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In Turchia i cani randagi dovranno essere tolti dalle strade, con la possibilità di ricorrere all’eutanasia per quelli malati o pericolosi.

  • Il parlamento della Turchia ha approvato una legge che impone di togliere i cani randagi dalle strade per motivi di sicurezza.
  • Dovranno essere rinchiusi nei rifugi, sterilizzati e dati in adozione. Ma per quelli malati o aggressivi si prevede l’eutanasia.
  • La decisione ha scatenato vibranti proteste da parte delle organizzazioni animaliste e dei cittadini, scesi in strada in segno di protesta.

Gli attivisti per i diritti degli animali e i gruppi politici di opposizione la chiamano “legge massacro”. Si riferiscono agli emendamenti sulla legge per la protezione degli animali che la Grande assemblea nazionale turca, il parlamento unicamerale della Turchia, ha approvato il 30 luglio. E che, potenzialmente, rischiano di spianare la strada all’uccisione in massa dei cani randagi. Per l’entrata in vigore manca solo la firma del presidente Recep Tayyip Erdogan.

Quanti cani randagi ci sono in Turchia

Secondo le statistiche diffuse dal governo, in Turchia ci sono circa 4 milioni di cani randagi. Molti di loro sono innocui, come Boji, diventato una star dei social media perché si sposta disinvolto a Istanbul a bordo dei mezzi pubblici.

In alcuni casi, però, possono rappresentare un pericolo. Il portavoce di un’associazione che fa pressione proprio per la sicurezza stradale sostiene che, a partire dal 2022, almeno 75 persone (tra cui 44 bambini) siano rimaste uccise a causa degli attacchi dei cani o degli incidenti stradali da loro causati.

Perché gli animalisti parlano di “legge massacro”

Da qui il testo approvato dal parlamento della Turchia che obbliga le amministrazioni comunali a togliere i cani randagi dalle strade e ospitarli nei rifugi, dove vaccinarli, castrarli e sterilizzarli per poi renderli disponibili per l’adozione. Se gli animali sono aggressivi o malati, c’è la possibilità di ricorrere all’eutanasia. Ed è questo emendamento, in particolare, a scatenare l’opposizione delle migliaia di persone che sono scese in strada in segno di protesta.

Ad oggi, infatti, la capienza dei canili in tutto il paese è di circa 100mila animali; in alcuni territori sono del tutto assenti. Per questo motivo, la legge impone di investire nella rete di rifugi entro il 2028 e prevede addirittura il carcere per i sindaci inadempienti. Tuttavia, i comuni sono spesso in difficoltà finanziaria ed è lecito dubitare che riescano a dotarsi di strutture adeguate in così poco tempo. Molti temono, dunque, che i cani finiscano ammassati in strutture sovraffollate e malsane o che vengano uccisi a migliaia.

 

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