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Le rinnovabili copriranno quasi tutta la crescita di domanda di energia in un prossimo futuro, nel 2025 secondo quanto annunciato dall’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) nel suo Electricity market report 2023, diventando così la fonte di approvvigionamento più utilizzata nel settore energetico.
Questo significa che in appena tre anni, le fonti rinnovabili diventeranno la fonte di energia più richiesta, davanti a carbone, gas e nucleare, e le emissioni di CO2 del settore energetico potranno così stabilizzarsi (e in alcune parti del mondo addirittura diminuire), nonostante il rapido aumento della domanda di energia.
Electricity market report, di quanto crescerà la domanda di energia
Il contesto economico è quello che conosciamo: le proiezioni di crescita del Pil sono state riviste al ribasso per quasi tutte le economie globali a causa della crisi energetica.Tuttavia, secondo l’Electricity market report, la crescita della domanda globale di elettricità aumenterà fortemente nel 2023. Entro il 2025 verranno aggiunti altri 2.500 terawattora di domanda, prevalentemente in Asia, con la Cina che rappresenterà un terzo della domanda globale di elettricità.
Ciò si traduce, a livello globale, in un aumento del 9 per cento rispetto ai valori attuali. La domanda complessiva raggiungerà così i 29.281 TWh: ciò equivale ad aggiungere una fetta di domanda pari a quella dell’intera Unione europea al sistema elettrico globale, in soli tre anni.
Le rinnovabili copriranno il 35% della produzione elettrica globale
“Le energie rinnovabili e l’energia nucleare domineranno la crescita dell’offerta globale di elettricità nei prossimi tre anni, soddisfacendo insieme in media oltre il 90 per cento della domanda aggiuntiva”, scrive l’Iea nel suo rapporto.
Ma le rinnovabili copriranno la stragrande maggioranza di questo totale, con una crescita di 2.450 TWh: ciò equivale al 98 per cento della domanda globale. La crescita di energia nucleare (+302 TWh), invece, sarà guidata da Cina e India, insieme al riavvio dei reattori in Giappone e Francia.
Quel che è certo è che le fonti rinnovabili supereranno il carbone nel giro di tre anni (mentre per il momento la domanda di fonti pulite ha già superato quella del gas), arrivando a coprire il 35 per cento della produzione elettrica globale (attualmente è al 29 per cento).
Gli eventi meteo estremi, nemici delle rinnovabili
Dal momento che la prima fonte di produzione di energia pulita è l’idroelettrico, la siccità può rischiare di compromettere il quadro positivo dell’Iea. Non solo il caldo eccessivo ma in generale gli eventi meteorologici estremi rappresentano il principale antagonista delle fonti di energia rinnovabile (se è per questo, anche dei combustibili fossili).
Ciò indica, secondo l’agenzia, la necessità di rendere più flessibile la domanda, aumentando la capacità di stoccaggio: in questo modo si potrà superare l’intermittenza delle fonti rinnovabili e sfruttare l’energia quando serve.
Non solo batterie di accumulo di energia solare (che comunque stanno crescendo a un ritmo del 90 per cento ogni anno) ma anche riserve idriche, biomasse e impianti geotermici: tutti questi elementi saranno complementare all’energia prodotta dal sole e dal vento.
Le rinnovabili stabilizzeranno le emissioni di CO2
Grazie al fatto che le rinnovabili soddisferanno la crescita di domanda di energia elettrica, le emissioni di CO2 raggiungeranno il loro “plateau”: infatti, le cifre dettagliate dell’Iea suggeriscono un calo marginale di emissioni di CO2 del settore energetico entro il 2025. In particolare, le riduzioni in Europa e nelle Americhe compenseranno gli aumenti dell’Asia e del Pacifico, dove è vero che le rinnovabili stanno crescendo rapidamente ma dove cresce altrettanto veloce il consumo di gas (soprattutto in Medio Oriente) e di carbone (in Asia).
Insomma, una lettura più prudente dei dati Iea suggerirebbe che, dopo aver raggiunto il loro picco storico nel 2022, le emissioni di CO2 dalla produzione elettrica rimarranno sullo stesso livello fino al 2025. Ciò significa che le emissioni rimarranno al loro massimo storico per i prossimi anni, o leggermente al di sotto, piuttosto che diminuire rapidamente.
Ma c’è un caso che dimostra quanto abbattere le emissioni con a massicci investimenti nelle rinnovabili sia una realtà percorribile. Si tratta dell’Europa: grazie alle tecnologie pulite, infatti, nel Vecchio continente le emissioni di CO2 caleranno del 10 per cento all’anno fino al 2025.