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A due anni di distanza dalle colossali inondazioni in Pakistan, che nel 2022 hanno sommerso metà del territorio nazionale, le piogge monsoniche sono tornate a colpire con veemenza il subcontinente indiano. In media il monsone estivo riversa sull’Asia meridionale il 70-80 per cento delle precipitazioni annuali, mettendo sottopressione il territorio e causando non di rado frane, smottamenti o indondazioni. Questa volta le precipitazioni hanno interessato soprattutto India e Bangladesh e, sebbene non si siano verificati danni nelle aree più densamente popolate a ridosso delle grandi città, l’impatto sulla popolazione è stato elevatissimo secondo quanto riportato dalle autorità locali. Il bilancio dei morti resta, per ora, contenuto – solo nove persone accertate- , ma le conseguenze disastrose delle alluvioni in India e Bangladesh hanno interessato circa 3 milioni di persone, molte delle quali risiedono non lontano dai grandi fiumi della regione.
I danni nello stato di Assam e il guasto alla centrale idroelettrica
In India le piogge hanno danneggiato soprattutto lo stato dell’Assam, situato nell’estremità occidentale del paese e confinante con Bangladesh. Gli ufficiali dello stato indiano hanno riferito che otto persone sono morte nelle utile ore. Quest’area è piegata dalle piogge da metà maggio, tanto che il bilancio complessivo delle vittime accertate dalle autorità con questi ultimi casi è salito a 46 persone. La forza dell’acqua ha portato con sé interi villaggi, sommergendone almeno 2.800. Le stime parlano 1,6 milioni di persone direttamente colpite dall’alluvione.
Danni si sono verificati anche nell’Arunachal Pradesh, stato nordoccidentale bagnato da nord a sud dal fiueme Brahmaputra. Il primo ministro dell’Assam, Himanta Biswa Sarma, ha affermato che la situazione attuale nello stato è dovuta alla pioggia caduta nell’Arunachal Pradesh. Sarma ha aggiunto che l’esondazione del Subansiri, affluente del Brahmaputra lungo circa 518 chilometri ha soperato il livello di dieci anni fa. La situazione si è aggravata dopo un guardo alla centrale idroelettrica nazionale ha rilasciato 409 tonnellate cubiche d’acqua nel fiume già gonfio dalle precipitazioni, che ha messo in pericolo la vita di 21 villaggi e 11mila persone.
In Bangladesh è emergenza per un’area di 190 chilometri quadrati
I monsoni si sono abbattuti anche nella parte settentrionale del Bangladesh, bloccando interi villaggi e sommergendo i raccolti da cui dipende gran parte dell’economia di queste zone. Le città più colpite fino ad ora sono state senza dubbio Sylhet e la vicina Sunamganj, dove la popolazione si è ritrovata a combattere con l’acqua al petto per salvare beni di prima necessità dalle case ormai sommerse. In questa zona è la seconda volta che si verifica un fenomeno simile in meno di un mese, secondo quanto riferisce l’agenzia stampa statale Bangladesh Sangbad Sangstha.
Le squadre di soccorso hanno quantificato in 964.000 persone il bilancio dei colpiti a Sylhet, mentre altre 792.000 a Sunamganj. Più di 6.000 rifugi per aiutare gli sfollati. Tra loro ci sono 772.000 bambini che hanno urgente bisogno di assistenza, ha detto venerdì il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Le alluvioni in India e Bangladesh hanno allagato più di 800 scuole e altre 500 sono state riconvertite in rifugi, ha affermato l’agenzia.