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- L’edizione 2024 della Pet Cup, sulle sponde del fiume Tisza, ha raccolto 2320 sacchi di rifiuti, soprattutto bottiglie di plastica.
- L’omonima associazione, dal 2013, con questa competizione ha trovato il modo di tenere pulite le acque dell’affluente del Danubio e sensibilizzare la popolazione.
- Nello scorso weekend alla gara partecipati 370 partecipanti, tra cui molti bambini, suddivisi in ben 19 squadre.
Oltre sette tonnellate di rifiuti di plastica sono stati raccolti lungo 70 chilometri del fiume Tisza in Ungheria (noto in italiano a volte come Tibisco) nel tratto tra le cittadine di Tiszafüred e Dinnyéshát, nell’ambito di una gara di pulizia divenuta ormai tradizionale, chiamata Pet Cup, dal nome delle bottiglie in polietilene che ormai invadono il bacino fluviale dell’affluente sinistro del Danubio. Pet Kupa, ovvero Pet Cup in ungherese, è anche il nome dell’associazione ambientalista che organizza l’evento ormai da dieci anni.
Ben 19 squadre, conosciute come Pet Pirates, hanno navigato sul corso d’acqua nel sud-est del Paese utilizzando kayak e imbarcazioni improvvisate per raccogliere i rifiuti: una vera e propria competizione della durata di tre giorni il cui obiettivo era raccogliere quanti più rifiuti possibile per giungere alla vittoria della ambita Pet Cup. Dei 370 partecipanti, circa il 20 per cento erano bambini di tutte le età, a partire da quelli delle scuole elementari. E la competizione ha avuto un suo prologo il 27 giugno con la costruzione nel parco ciclistico Morotva a Tiszafüred, delle stesse barche utilizzate poi per la gara, e che sono state poi smontate alla fine delle competizioni per recuperarne i materiali. Ad aggiudicarsi la vittoria è stato il team della MBH Bank, uno dei tanti sponsor dell’iniziativa, seguita da Decathlon, (che però ha vinto per il premio per il maggior numero di rifiuti raccolti per persona) e da Siemens Energy, che era al debutto assoluto nella competizione. Ma come scrivono gli organizzatori questa è propria una di quelle competizioni in cui si può dire che “hanno vinto tutti”.
La storia della Pet Cup e l’inquinamento del Tisza
La Pet Cup è iniziata nel 2013, proprio con l’obiettivo di liberare le magnifiche meraviglie naturali dell’Ungheria dai rifiuti: l’iniziativa, di cui da allora si sono svolte 5 edizioni, coinvolge volontari e sportivi e nell’ultimo decennio ha contribuito a sensibilizzare il pubblico sull’importanza della conservazione di laghi e corsi d’acqua e della gestione responsabile dei rifiuti. Nell’edizione che si è svolta nello scorso weekend sono stati raccolti, in tre giorni, 2320 sacchi di rifiuti dalle 19 squadre “in gara” lungo le rive del lago Tisza. Tra i rifiuti raccolti c’erano anche oggetti da record come un frigorifero abbandonato, pneumatici e sedie.
L’inquinamento del fiume Tisza ha avuto effetti significativi sull’ambiente e sulla vita acquatica della regione. Nel 2000, un disastro ambientale ha colpito il fiume quando una diga di scorie di una miniera d’oro, in Romania, si è rotta, rilasciando oltre 100mila metri cubi di rifiuti tossici nei fiumi tributari del Tisza. Questi rifiuti contenevano elevate concentrazioni di cianuro e metalli pesanti, che hanno causato danni per centinaia di chilometri a valle. L’inquinamento ha compromesso l’approvvigionamento idrico e ha creato tensioni diplomatiche tra Romania e Ungheria. Ma oltre alle sostanze tossiche, il Tisza è stato invaso negli ultimi decenni anche dalla “normale” plastica, con bottiglie e sacchetti che galleggiano nel fiume e danneggiano la vita acquatica.
Il percorso della gara è rimasto invariato rispetto all’edizione dell’anno scorso, spiegano l’associazione Pet Cup, “quindi è stato ancora più avvilente vedere i canneti e la golena ricoperti di rifiuti, visto che un anno fa le squadre avevano già lasciato dietro di sé un Tisza più pulito. Tuttavia, fino a quando la gestione dei rifiuti in Transcarpazia non inizierà a svilupparsi in modo significativo – quasi 200 insediamenti non dispongono di trasporto dei rifiuti – fino ad allora, purtroppo, l’approvvigionamento di rifiuti sarà assicurato ogni anno”. Grazie ai progetti internazionali transfrontalieri dell’associazione tuttavia, e anche grazie alla Pet Cup, negli ultimi due anni è stato possibile aumentare l’efficienza degli imprenditori locali e degli impianti di trattamento dei rifiuti e raggiungere i bambini attraverso programmi di formazione.