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- Dopo diversi rinvii, alla fine le prime gare in programma si sono svolte nella Senna.
- Parigi ha investito molte risorse e tanti soldi per rendere nuovamente balneabile il suo fiume.
- Dopo la cerimonia di apertura le acque erano nuovamente inquinate, ma ora il problema sembra risolto.
Prima no, poi forse sì, poi ancora no, ora arriva il via libera ufficiale dopo giornate di attesa e ansia da parte delle atlete e degli atleti. Nella Senna, il fiume di Parigi, si svolgeranno le gare di triathlon e di nuoto di fondo, come promesso dagli organizzatori.
La possibilità di svolgere le competizioni nelle acque del fiume parigino è stato uno dei grandi punti interrogativi di queste Olimpiadi di Parigi, ma alla fine i test svolti questa mattina, 31 luglio, hanno dato esito positivo e quindi la gara di triathlon femminile ha preso il via con le atlete che si sono gettate nel fiume. Poi sarà il turno degli uomini.
Scegliere la Senna come scenario per le gare è stato un progetto sul quale gli organizzatori e le istituzioni francesi hanno investito molto – oltre 1 miliardo di euro – e il cui scopo non era solo offrire un colpo d’occhio unico per le gare olimpiche, ma anche restituire ai parigini la possibilità di fare il bagno nel loro storico fiume.
Prima dei Giochi le analisi sullo stato di salute del fiume erano risultati a norma, ma dopo la cerimonia di apertura il livello di inquinamento nelle acque era tornato oltre la soglia di sicurezza: per questo sono stati sospesi gli allenamenti previsti per lunedì, così come la gara maschile di triathlon prevista per martedì, rinviata al giorno dopo.
Come nasce l’idea di bonificare la Senna
Fin dal 2015, ovvero da quando Parigi ha iniziato a progettare la propria candidatura per ospitare le Olimpiadi, gli organizzatori dei Giochi hanno deciso di puntare su un progetto tanto affascinante quanto complesso da realizzare: rendere nuovamente la Senna balneabile e utilizzarla non solo come scenario per la cerimonia di apertura, ma soprattutto per svolgere alcune gare.
Il fiume di Parigi da oltre 100 anni è non balneabile, il primo divieto di balneazione risale al 1923; nel corso dei decenni diverse amministrazioni comunali hanno promesso di risolvere la situazione, senza però arrivare mai a una soluzione. Il problema della Senna è legato alla grande presenza nelle sue acque di numeri preoccupanti e accertati di Escherichia coli (E. coli, i batteri fecali) che, se ingeriti, possono generare problemi intestinali e alla vescica, oltre a traumi intestinali, tumori del colon e meningite.
Una situazione molto delicata e pericolosa, ma tale era il desiderio di mettere il fiume al centro dei riflettori olimpici che il comitato organizzativo ha speso 1,4 miliardi di euro per progettare un sistema di pulizia delle acque e portare i valori di questi batteri entro i limiti, che sono di 330 unità di E.coli ogni 100 millilitri di acqua. Partendo da uno stato di 900 unità, ben oltre quindi la soglia di sicurezza.
Per mesi si sono avvicendate teorie e speculazioni sulla possibilità che Parigi riuscisse effettivamente a ripulire la Senna in tempo per le Olimpiadi: c’è chi sosteneva che fosse un progetto troppo complesso, mentre dagli organizzatori continuava a trapelare un certo ottimismo. Quando mancava poco più di un mese all’inizio delle Olimpiadi, i test continuavano a mostrare una situazione molto lontana da quella desiderata dagli organizzatori.
Il 17 luglio tuttavia, a soli dieci giorni dall’inizio dei Giochi, arriva la svolta: la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, viene ripresa mentre si tuffa nella Senna per testimoniare che le acque sono finalmente sicure.
“Ci sono voluti quattro anni di lavoro e ce l’abbiamo fatta!”, ha detto Hidalgo. “È stata una sfida talmente grande che abbiamo dovuto unire le forze per farcela”, ha esultato la sindaca, aggiungendo poi che dal 2025 la Senna diventerà balneabile anche per tutti i cittadini di Parigi.
La pioggia e la cerimonia di apertura
Quando sembrava ormai tutto risolto e pronto per le Olimpiadi, ecco il fattore che nessuno si aspettava e che ha cambiato tutto: la pioggia. Durante la cerimonia di apertura a Parigi piove copiosamente, un fenomeno meteorologico che altera i livelli del fiume e riporta le acque della Senna oltre la soglia di sicurezza necessaria a garantire il regolare svolgimento delle gare.
Le acque della Senna, nel suo tratto parigino, sono profondamente influenzate da ciò che arriva da fuori città attraverso il suo maggior affluente, la Marna; oltre a questo, ciò che determina lo stato di inquinamento del fiume sono le temperature atmosferiche e la sua portata, tutti fattori alterati dalle forti piogge e centrali nel favorire o meno la presenza del batterio nella Senna.
In attesa quindi di avere buone notizie, gli organizzatori non hanno potuto fare altro che sospendere prima gli allenamenti e poi rimandare di un giorno la gara di triathlon maschile.
Se le condizioni non fossero migliorate, le uniche opzioni sarebbero state eliminare il nuoto dalla competizione e quindi calcolare soltanto i risultati ottenuti nella corsa e nella bici; mentre per il nuoto di fondo trasferire le gare a Vaires sur Marne, già sede delle gare di canoa e canottaggio, a circa 35 chilimetri a est di Parigi. In entrambi i casi, una macchia indelebile sull’orgoglio degli organizzatori francesi.
Resta intanto la grande insofferenza vissuta in questi giorni da atlete e atleti che sono entrati nella Senna per gareggiare senza aver mai avuto la possibilità di svolgere un allenamento nelle sue acque, fattore non secondario considerando le naturale differenza in termini di temperatura e correnti tra le acque fluviali e quelle di una piscina.
Malumore espresso molto chiaramente da uno dei più grandi nuotatori di fondo del mondo, l’italiano Gregorio Paltrinieri, fresco di bronzo negli 800 stile libero, che ha criticato con decisione la scelta di puntare così tanto sulla Senna per le gare: “Non ci sono le condizioni per nuotare e sono molto preoccupato. Non puoi organizzare una gara così importante in un posto mai testato prima”, ha afferamto Paltrinieri che poi ha commentato anche il bagno simbolico fatto dalla sindaca di Parigi, definendolo una “presa in giro” e un qualcosa di non paragonabile al contesto della gara, dato che la sindaca si è immersa solo per qualche istante mentre loro dovranno nuotarci per svariati minuti e percorrendo una distanza di dieci chilometri.
Alla fine però le gare si faranno nella Senna. E tutta questa vicenda appartiene già alla storia delle Olimpiadi di Parigi, e non solo.