La pet therapy fa star meglio tutti. Le novità di Vidas sugli animali che curano

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La pet therapy offre momenti di conforto e gioia ai pazienti attraverso l’interazione con animali, migliorando la qualità della vita.

La pet therapy e la scoperta dell’apporto benefico della presenza di animali accanto ai malati ha origini antiche, ma è stato lo psichiatra infantile Boris Levinson a coniare il termine nel 1964. La pratica consiste nell’impiegare animali domestici per supportare le cure dei pazienti, migliorando non solo il loro stato clinico, ma soprattutto il benessere psicologico. È comprovato infatti che la pet therapy migliora l’umore, riduce lo stress e allevia la sensazione di dolore​​. Ma non solo: questa pratica è anche in grado di migliorare anche il benessere del personale sociosanitario e garantire una  migliore cura dei pazienti.

La pet therapy a Vidas

Dal 2014, la pet therapy è diventata una componente fondamentale del servizio di degenza offerto da Vidas. Inizialmente introdotta a Casa Vidas e successivamente estesa a Casa sollievo bimbi, questa pratica terapeutica utilizza gli animali come mediatori per migliorare la qualità della vita dei pazienti. Grazie all’associazione Equi-librarsi, i pazienti possono beneficiare di quattro sessioni settimanali di pet therapy, due per adulti e due per bambini​.

In Vidas, l’interazione con cani, cavalli e porcellini d’India aiuta i pazienti a distrarsi dalla malattia, focalizzandosi sul presente e riscoprendo il senso della tenerezza. Gli animali, infatti, non vedono i pazienti come malati, ma come persone che possono volergli bene, creando momenti di dolcezza e serenità​.

Linee guida per la pet therapy

La pet therapy si rivolge a tutti, non solo a chi ha una malattia o una disabilità. Funziona infatti molto bene anche in casi di marginalità sociale e altre difficoltà personali. Generalmente gli animali più adatti per praticare attività di pet therapy sono il cavallo, l’asino, il cane e il coniglio. “Al posto dei conigli, però, con i bambini noi preferiamo utilizzare i porcellini d’India,” spiega Daniela Beretta, responsabile delle attività di pet therapy di Equi-librarsi. “Essendo più piccini riescono ad avere un approccio più simbiotico con i pazienti di Casa sollievo bimbi, dove ci sono tanti bimbi con limitazioni fisiche per le quali non riuscirebbero ad interagire con – ad esempio – un pony. Ma spesso succede che da zero interazione con nessun animale questi bambini provano a fare delle carezze, sorridono e mandano baci ai nostri porcellini.” Ogni animale ha i suoi pro e può portare benefici a seconda del paziente a cui si approccia.  “Sono dei momenti magici, perché l’interazione che riusciamo ad ottenere attraverso i nostri animali porta a vivere delle emozioni straordinarie.”

Pet therapy
Uno dei porcellini d’India, parte del programma di pet therapy. © Vidas

Come va con Trilly, la vera star

In Vidas, la vera star della pet therapy è Trilly, una pony Shetland di 11 anni, parte della “pet squaddal 2016. Ve ne avevamo parlato già qualche anno fa. Addestrata per muoversi in qualsiasi ambiente, “quando Trilly entra nei nostri hospice porta un’ondata di allegria” spiega Lia Biagetti, responsabile della degenza in Casa Vidas “L’interazione con la pony crea stupore, perché non si ha l’abitudine di incontrare animali così grandi in simili contesti. Ricordo ancora quando la figlia di una signora ospite capì che la sua mamma non aveva avuto un’allucinazione dovuta alle sue gravi condizioni di salute: c’era davvero un pony in corridoio!”

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La star della pet therapy nell’hospice Casa Vidas è Trilly, un pony © Alberto Calcinai/Vidas

Gli incontri con gli animali non solo offrono momenti di conforto e svago, ma favoriscono anche la creazione di legami affettivi tra pazienti e animali, che in alcuni casi può rivelarsi utilissima per sbloccare una situazione difficile, come racconta Daniela Beretta.

“Ci hanno chiamate una sera per un’urgenza, perché uno dei bimbi ricoverati in Casa sollievo bimbi non voleva mangiare né parlare con nessuno, l’unica cosa che chiedeva con insistenza era di rivedere Trilly.” Daniela va in Vidas anche se per quel giorno non erano previste altre attività e porta Trilly nella cameretta del piccolo paziente. “Dopo aver trascorso 45 minuti a giocare con la pony, il bambino si gira e dice a sua madre: Mamma, io ho fame. Per me è stato un momento veramente magico.”

Pet therapy: rendersi cura di chi cura

Come accennato, la pet therapy non è solo per i pazienti e per le loro famiglie, ma fa parte del progetto di Vidas di “prendersi cura di chi cura”, ovvero del personale sociosanitario. “Tutti gli operatori di Casa Vidas cercano di passare a salutare Trilly, i cani Rosso e Wolly, i porcellini d’India Socrate e Platone e giocare un po’ con loro o almeno fargli una carezza”, racconta Monica Pontremoli, coordinatrice della pet therapy in Vidas. “Allevia il peso delle giornate, di un lavoro che può essere davvero molto faticoso.” L’interazione con gli animali aiuta infatti a creare un ambiente sereno e accogliente, sia per chi viene assistito sia per chi quell’assistenza la offre, giorno dopo giorno, fino alla fine.

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