https://www.dire.it/24-10-2023/969229-bergamo-lupi-a-caccia-coi-loro-4-piccoli-sulle-orobie/
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I due lupi della Val Seriana, segnalati dalla polizia provinciale bergamasca fin dallo scorso inverno, hanno allargato il branco partorendo quattro lupacchiotti. Lo conferma il Comandante della Polizia provinciale di Bergamo Matteo Copia: “l’arrivo del lupo sulle Orobie è per certi versi fisiologico, ce lo aspettavamo, perché gli Appennini sono saturi e sull’Arco alpino sia orientale che occidentale c’erano già da tempo popolazioni stabili- spiega- ma è bene ricordare che il ritorno dei grandi predatori quali lupo e orso sono comunque un indicatore biologico sinonimo di un territorio ben conservato e in buona salute, sotto l’aspetto naturalistico e della biodiversità”.
I LUPACCHIOTTI NATI DA POCHI MESI
La conferma definitiva della cucciolata è arrivata dalle fototrappole posizionate qualche giorno fa in Val di Scalve. I quattro lupacchiotti, già di alcuni mesi di vita, portano a sei il numero di esemplari presenti. Si conferma quindi il sospetto che i due lupi adulti avvistati fin dallo scorso dicembre in Alta Valle Seriana, di cui uno senza una zampa, fossero una coppia maschio e femmina. La Polizia provinciale ha effettuato dei tamponi per l’effettuazione di analisi genetiche che possano rivelare da dove sono arrivati gli esemplari che hanno dato origine al branco in Val Seriana. I lupi “bergamaschi” si spostano su un’area vastissima che comprende l’alta Valle Seriana e la Val di Scalve, compreso il Pizzo della Presolana. E’ sbagliato aspettarsi un’esplosione demografica dopo questo primo insediamento, precisa la Provincia. “Un branco di lupi ha un’areale di riferimento che può arrivare a 500 chilometri quadrati, e la sua presenza preclude l’arrivo di altri lupi”.
INDENNIZZI PER CHI SUBISCE UNA PREDAZIONE, ECCO COME
Chiunque subisse una predazione ha diritto a ricevere un indennizzo nell’ambito del progetto di Regione Lombardia “Life WolfAlps”, finalizzato alla conservazione del lupo e al miglioramento della coesistenza con l’uomo. In caso di predazione è fondamentale rivolgersi alla Sala operativa della Polizia provinciale (numero verde 800 35 00 35) e non toccare la carcassa, per consentire i dovuti rilievi. Ma la polizia provinciale “in base alle segnalazioni ricevute e ai rilievi effettuati in questi mesi”, smentisce che il branco della Val Seriana stia facendo razzia di capi domestici. Conteggiate “una decina di predazioni di capi di allevamento”, in particolare capre uccise durante l’estate tra la Valzurio e la Valle di Scalve e alcune pecore attaccate qualche giorno fa ad Ardesio, tra l’abitato della frazione di Piazzolo e la contrada Ave. “Un numero esiguo“, conclude la Polizia provinciale, che ha stimato la presenza nel corso dell’estate di almeno 10 mila capi tra ovini, caprini, bovini ed equini dislocati in almeno una dozzina di alpeggi che vanno dalla Valle Sedornia alla Manina, al Barbarossa, fino ai pascoli a cavallo del passo degli Omini e alle pendici di Timogno, Benfit e Avert.
POCHI ATTACCHI, IL BRANCO SI NUTRE DI ANIMALI SELVATICI
I lupi viceversa, come mostrano anche le immagini delle fototrappole, si sono per lo più nutriti di animali selvatici “ampiamente presenti sulle nostre montagne, peraltro assolvendo alla funzione di regolazione della fauna selvatica propria dei grandi carnivori. I cervi ad esempio sono oggetto di un consistente piano di abbattimento regionale in quanto presenti in eccesso”, concludono gli agenti dell’ente di via Tasso.