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ROMA – Il cambiamento climatico e i problemi legati alla produzione e al consumo di energia. Se ne è parlato oggi nel talk show organizzato nella sede dell’agenzia Dire, trasmesso anche in diretta sul sito. Quali capacità, competenze e impegno ci vogliono per contribuire alla sicurezza energetica del nostro Paese? L’Italia ha un’immensa ricchezza naturale, perché non la sfrutta nel modo adeguato? All’incontro sono intervenuti Paolo Arrigoni, Presidente GSE (Gestore servizi energetici); Gaetano Annunziata, Direttore generale di Energean Italia; Francesco Paolo Capone, Segretario Generale Ugl.
ARRIGONI (GSE): “TRANSIZIONE PER ESSERE EFFICACE DEVE COINVOLGERE TUTTI“
“Affinché sia efficace, la transizione energetica presuppone il coinvolgimento da parte di tutti: non solo imprese e amministrazioni pubbliche, ma anche cittadini”. Parola di Paolo Arrigoni, presidente del Gse – Gestore servizi energetici, che oggi ha partecipato all’evento organizzato dall’Agenzia Dire e da Tecnè, ‘Il climate change e l’energia: gli operatori dell’energia si preparano alle nuove sfide’. Per Arrigoni “quella che deve essere messa a terra è proprio una rivoluzione culturale dal basso, ed è per questo motivo che come Gse abbiamo progettato un roadshow, ‘Diamo energia al cambiamento’, con cui toccheremo tutte le regioni del Paese per incontrare studenti, imprese, associazioni di categoria, Camere di commercio, sindaci e rappresentanti delle società a partecipazione pubblica, ai quali spiegheremo i meccanismi di incentivazione che noi gestiamo per l’efficientamento energetico, per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, per la mobilità sostenibile, per i servizi che noi mettiamo a disposizione di pubbliche amministrazioni e imprese”. Nel corso degli ultimi anni, ha concluso Arrigoni, “alcuni li hanno colti ma molti non li conoscono ancora, è per questo che noi abbiamo messo in campo questo roadshow: siamo partiti la scorsa settimana a Lecco, il 20 ottobre andremo in Umbria per poi passare il 27 novembre a Cuneo, il 14 dicembre in Basilicata e poi il prossimo anno nelle altre regioni”.
ANNUNZIATA (ENERGEAN ITALIA): “VERO AMBIENTALISMO È QUELLO PRAGMATICO”
“Dobbiamo lasciare ai sogni di qualche ragazzo l’ambientalismo strumentale, bisogna essere pragmatici: l’ambiente è una componente importantissima nella nostra vita e per ridurre gli impatti ambientali dobbiamo produrre dai nostri giacimenti, evitando lunghi trasporti che giocoforza producono delle perdite, delle emissioni e quindi degli impatti”, ha detto Gaetano Annunziata, direttore generale di Energean Italia, partecipando all’evento organizzato dall’Agenzia Dire e da Tecnè, ‘Il climate change e l’energia: gli operatori dell’energia si preparano alle nuove sfide’. Secondo Annunziata “c’è bisogno di due componenti: non solo di aprire nuove concessioni, ma anche e soprattutto di certezza del diritto. Nel momento in cui il Governo decide di fare certe azioni deve fermare le bocce e consentire agli imprenditori di valutare se l’investimento può essere positivo o meno, ma una volta che è partito l’investimento le regole non devono più essere cambiate e, soprattutto, non deve più avvenire quanto accaduto nel 2022 con una tassa sugli extraprofitti che ci stava, ma non con un livello di tassazione del 93% sugli utili di una società”.
CAPONE (UGL): “BENE TRANSIZIONE, MA CON SOSTENIBILITÀ SOCIALE”
“Credo che sia fondamentale avere obiettivi multipli per quello che riguarda l’energia. Sicuramente c’è una necessità ecologica, quindi c’è necessità di una transizione che ci porti verso il rinnovabile con tempi che però possano essere assorbiti anche dalla sostenibilità sociale che questo processo deve avere. L’uno senza l’altro non può esistere“. Lo ha detto Francesco Paolo Capone, segretario dell’Ugl, che oggi ha partecipato all’evento organizzato dall’Agenzia Dire e da Tecnè, ‘Il climate change e l’energia: gli operatori dell’energia si preparano alle nuove sfide’. “Noi crediamo che il giusto mix stia nel programmare politiche di transizione, ma anche politiche di sicurezza energetica e soprattutto di indipendenza energetica. Siamo ancora troppo dipendenti da fonti esterne prima ancora che dal carbone, e questo è uno dei primi problemi che bisogna porsi per affrontare il futuro con la certezza che sia un futuro più verde, più indipendente e più sostenibile”, ha chiosato Capone.