https://www.dire.it/28-09-2023/958515-fango-lalluvione-di-maggio-in-emilia-romagna-e-gia-un-film/
- |
BOLOGNA – L’alluvione che a maggio ha travolto l’Emilia-Romagna è già un film: un cortometraggio, per la precisione, che si intitola “Fango” e porta la firma della regista Rita Marzio Maralla. “Alluvioni, frane e smottamenti si manifestano un po’ ovunque mutando drasticamente la conformazione del paesaggio. Pieve del Pino si trova nel Comune di Sasso Marconi, a ridosso dei colli bolognesi: in quei giorni molteplici frane impediscono agli abitanti di spostarsi e di raggiungere i centri abitati”, recita la sinossi del film: “Fango” dunque è il racconto visivo di una personale esperienza di “lockdown climatico”.
LEGGI ANCHE: Alluvione, Bonaccini e i sindaci all’attacco: “Così il governo ci toglie 850 milioni”
IL CORTOMETRAGGIO SULLA PIATTAFORMA OPENDDB
Il corto, disponibile gratuitamente sulla piattaforma OpenDDB, sarà proiettato questa sera al Vag61 di Bologna nell’ambito di un’anteprima del Terra di Tutti Film Festival che si svolgerà dal 5 ottobre. “Le vie dell’acqua. Racconti e visioni del cambiamento climatico”, è il titolo dell’iniziativa, così presentata: “Che
impatto ha il cambiamento climatico sulla vita delle persone e dei luoghi che abitano? Cosa sappiamo sul futuro climatico del nostro Pianeta e che impatto hanno i nostri comportamenti? Un’occasione per esplorare insieme, attraverso dibattiti e visioni fotografiche e cinematografiche, il punto di vista di chi racconta, studia e combatte il cambiamento climatico”. Al dibattito parteciperanno Michele Lapini (fotogiornalista), Giuditta Pellegrini (giornalista), Simone Ficicchia (Ultima Generazione), Ciro Gardi (docente universitario, direttivo Cospe) e Margherita Romanelli (WeWorld). A seguire la proiezione di “Fango” e del film “Bangladesh: Sunken Country” di Vincent Prado e Alice Guilhamon.
“LE VITE NON SI RIPARANO COME LE STRADE O I MURI”
“E’ importante mantenere alta l’attenzione sulle alluvioni. L’evento di maggio ha avuto molto impatto sia sul territorio, perché ha coinvolto una grande porzione della regione- sottolinea Lapini nella conferenza stampa di presentazione del Terra di Tutti Film Festival- sia sulla comunità, perché ha scardinato tantissime vite e queste non sono così riparabili come lo sono una strada o il muro di una casa”. Di questi temi è dunque “importante continuare a parlare, al di là delle diatribe più o meno politiche sui ristori- aggiunge Lapini- affinché queste alluvioni ci possano insegnare quali sono le azioni da mettere in campo, i motivi per cui hanno provocato così tanti danni e come reagire insieme a tutto questo”.