Inondazioni nello Yemen: almeno 60 morti e 268mila persone colpite

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Un nuovo bilancio delle Nazioni Unite illustra i danni provocati dalla sequenza di inondazioni che ha colpito lo Yemen nelle scorse settimane.

È salito ad almeno 60 vittime – e 38.285 famiglie colpite a vario titolo, per un totale di circa 268mila persone – il bilancio della serie di inondazioni che hanno colpito lo Yemen nel corso del mese di agosto. Le piogge torrenziali sono cominciate a Maqbanah, nella provincia di Taʿizz, causando i primi morti, secondo quanto confermato dal governatore della regione, controllata dai ribelli Houti.

Migliaia di case distrutte e 80 pozzi inutilizzabili nello Yemen

Fin da subito si era parlato di decessi e di gravi danni materiali, compresi quelli segnalati dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, che aveva parlato di case distrutte e di avvelenamento di 80 pozzi. A ciò si sono aggiunti la distruzione di terre agricole e le difficoltà per le organizzazioni umanitarie di far giungere in loco adeguati mezzi di sostentamento per la popolazione.

Neanche la capitala Sana'a è stata risparmiata dalle inondazioni
Neanche la capitala Sana’a è stata risparmiata dalle inondazioni © Mohammed Huwais/Afp/Getty Images

Al contempo, poco prima, nel governatorato di al-Hudayda altre 36 persone sono morte per altre inondazioni, secondo un rapporto pubblicato dalla stessa agenzia Onu il 19 agosto. Ad esse si aggiungono almeno 600 feriti, assieme a tredici persone che risultano ancora disperse.

“Le intemperie continueranno fino a settembre”

Altre inondazioni si sono prodotte poi a partire dal 7 agosto, e sono stati necessari parecchi giorni per quantificare con precisione i danni. Nel bilancio stilato lunedì le Nazioni Unite parlano anche di migliaia di abitazioni distrutte, e sottolineano il fatto che “le intemperie dovrebbero persistere fino al mese di settembre, con un susseguirsi di allerte per precipitazioni estreme”.

Il tutto in una situazione resa già gravissima, soprattutto per la popolazione civile, per via della guerra che oppone dal 2014 gli Houti al governo riconosciuto a livello internazionale, che ha provocato centinaia di migliaia di morti e generato una delle più gravi crisi umanitarie al mondo. I cambiamenti climatici, infatti, non soltanto non si fermano davanti a nulla, ma pesano di più sulle popolazioni maggiormente vulnerabili, sia per ragioni socio-economiche, che geografiche o legate a conflitti armati.

Cambiamenti climatici e guerra mettono lo Yemen in ginocchio

Negli ultimi anni, nello Yemen si è registrato un aumento della frequenza e dell’intensità delle precipitazioni, secondo un rapporto pubblicato nel 2023 dal comitato internazionale della Croce Rossa. Di conseguenza, le inondazioni mortali non hanno fatto che moltiplicarsi, colpendo la nazione mediorientale già nel 2019, 2020 e 2021.

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