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Il Mediterraneo è sempre più caldo. E se questo può apparire piacevole a qualche vacanziero, per l’equilibrio dell’ecosistema marino, nonché per quello climatico, si tratta di una notizia inquietante. Il 15 agosto è stato battuto nuovamente un record nel mare racchiuso tra Africa settentrionale ed Europa meridionale: mai la temperatura dell’acqua era stata così alta. Secondo i dati riferiti dal servizio di monitoraggio climatico europeo Copernicus, si sono infatti raggiunti probabilmente i 31,96 gradi centigradi, sulla costa di fronte a el-Arish, in Egitto.
Anche la temperatura media del Mediterraneo tocca un record
Benché si tratti di valori preliminari, che necessitano su ulteriori verifiche prima di essere convalidati, a sorprendere è la distanza dal record precedente. All’inizio del mese di agosto, infatti, era stato registrato un massimo storico di 30 gradi a Nizza, in Francia. Il dato di Ferragosto è dunque sbalorditivo, poiché supera di quasi due gradi quello di una decina di giorni prima.
Ma al di là dei picchi, a preoccupare è la temperatura media delle acque di superficie del Mediterraneo, che sempre nella giornata del 15 agosto ha raggiunto i 28,9 gradi centigradi, battendo il massimo precedente, pari a 28,71 gradi, che risaliva al 24 luglio 2023, come confermato dall’Istituto delle scienze del mare di Barcellona e dal centro di ricerca catalano Icatmar.
Il Mediterraneo si scalda di 0,4 gradi centigradi ogni decennio
A non sorprendere, invece, è il trend: il riscaldamento dei nostri mari e degli oceani è direttamente legato a quello dell’atmosfera terrestre, dipeso a sua volta dalle attività antropiche, a cominciare dalla combustione di fonti fossili (carbone, petrolio e gas). A partire dagli anni Ottanta, infatti, il Mediterraneo si scalda in media di 0,4 gradi centigradi ogni decennio. A conferma del fatto che la macro-regione si sta scaldando più rapidamente rispetto alla media globale.
Non è un caso se i paesi che affacciano sul Mediterraneo siano soggetti anche ad ondate di caldo estremo, di siccità, a mega-incendi come quelli che hanno colpito durante l’estate la Grecia. Una temperatura dell’acqua marina troppo alta, inoltre, modifica la flora e la fauna, attirando specie tropicali che possono rappresentare una minaccia per quelle locali. Inoltre, una temperatura più alta significa anche maggiore energia potenziale che può trasformarsi in eventi meteorologici estremi come tempeste e uragani mediterranei.
“Dati anomali perfino tenendo conto dei cambiamenti climatici”
Parlando al quotidiano francese Le Monde, Justino Martinez, ricercatore presso l’Icatmar, ha spiegato che oggi “ciò che è significativo non è tanto il raggiungimento di un massimo in un giorno dato, bensì osservare un lungo periodo di valori così elevati, anche in assenza di record. Dal 2022, le temperature delle acque di superficie restano elevate a lungo termine. Si tratta di dati anomali perfino tenendo conto del contesto dei cambiamenti climatici”.