Oltre gli allevamenti intensivi, pubblicata alla Camera la proposta di legge

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La proposta di legge per superare il sistema produttivo degli allevamenti intensivi attende ora una data per essere discussa.
  • Lo scorso inverno cinque associazioni hanno presentato una proposta di legge per fermare nuovi allevamenti intensivi.
  • Il testo, sottoscritto da 21 parlamentari, è stato pubblicato alla Camera e si attende la calendarizzazione per la discussione.
  • Per i promotori della proposta una riconversione del sistema produttivo è necessaria e urgente.

È stata pubblicata sul sito della Camera dei deputati la proposta di legge “Oltre gli allevamenti intensivi. Per una transizione agro-ecologica della zootecnia”, presentata lo scorso inverno a Montecitorio dalle associazioni Greenpeace Italia, Isde – Medici per l’ambiente, Lipu, Terra! e Wwf Italia.  A sottoscrivere il testo sono stati finora 21 parlamentari, provenienti da cinque gruppi politici (Noi Moderati, PD, AVS, M5S e FI) e ora i promotori si augurano che la proposta venga calendarizzata per la discussione.

allevamenti intensivi nella pianura Padana
Nella pianura Padana c’è la maggiore concentrazione di allevamenti intensivi in Italia © Greenpeace

Dallo stop a nuovi allevamenti intensivi ai fondi per la transizione: cosa contiene la proposta di legge

La proposta di legge mira a rendere protagoniste le piccole aziende agricole, riconoscendo il giusto prezzo ai piccoli produttori e garantendo ai consumatori l’accesso a cibi sani e di qualità; il testo punta quindi a mettere un freno all’apertura di nuovi allevamenti intensivi e all’aumento del numero di animali allevati in quelli già esistenti e propone di incoraggiare la transizione ecologica delle grandi e medie aziende con un piano di riconversione del comparto, finanziato con un fondo dedicato.

 

“Gli eventi climatici estremi sempre più frequenti, con pesanti ricadute sulla qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, così come la crisi del settore agro-zootecnico impongono una rapida transizione verso un modello che abbandoni i metodi intensivi e punti a una maggiore efficienza alimentare, prediligendo produzioni a più basso consumo di risorse e dai minori impatti ambientali, sociali e sanitari”, hanno dichiarato le cinque associazioni promotrici della proposta.

“Il settore zootecnico consuma molta acqua ed emette gas serra, contribuendo pesantemente alla crisi climatica. È un sistema che deve cambiare”, ha aggiunto Eleonora Evi, deputata Pd e prima firmataria del testo insieme alla presidente dell’intergruppo Vittoria Brambilla. “Ecco perché è così importante calendarizzare quanto prima la proposta di legge per superare gli allevamenti intensivi e, soprattutto, dare una nuova prospettiva ecologica al settore dell’agricoltura”.

La necessaria riconversione dei sistemi alimentari

Le associazioni ricordano le problematiche legate all’allevamento intensivo, dalla produzione di emissioni allo sfruttamento di suolo e acqua, dalle difficili condizioni di lavoro nel settore all’impatto sulla biodiversità e il fatto che l’80 per cento dei fondi europei per l’agricoltura italiana viene destinato al 20 per cento dei beneficiari, un sistema che penalizza le piccole aziende e favorisce le più grandi.

allevamenti intensivi
La legge per cambiare gli allevamenti intensivi è stata presentata da un gruppo di associazioni ambientaliste ©iStock

Per questo è necessario una riconversione del sistema attuale anche alla luce del mancato raggiungimento dei target in materia di inquinamento ambientale: dalla Direttiva Nec, che impegna l’Italia a ridurre le emissioni di ammoniaca e di PM2,5, alla Direttiva Nitrati e alla Direttiva quadro sulle acque per il raggiungimento del buono stato ecologico di fiumi e laghi, fino alla necessaria implementazione delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 del green deal europeo, secondo cui i sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta.

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