In Australia ha aperto il primo zoo virtuale per conoscere gli animali senza crudeltà

Lindipendente

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A Brisbane, capitale dello stato australiano del Queensland, l’azienda Axiom Holographics ha creato il primo zoo olografico al mondo, in grado cioè di riprodurre immagini tridimensionali e realistiche degli animali sfruttando l’interferenza di onde luminose. Giraffe, elefanti, balene, orsi polari: i visitatori potranno vedere da vicino creature provenienti da ogni parte del mondo, che sembreranno lì, in carne ed ossa, davanti a chi gli si avvicina o gli si muove attorno. Un’esperienza a trecentosessanta gradi da poter vivere senza che alcun animale venga privato della propria libertà o subisca maltrattamenti e costrizioni.

zoo con ologrammiLa struttura, ampia circa mille metri quadrati e dotata di tecnologie all’avanguardia – così da rendere la visita il più realistica possibile – dà la possibilità di scegliere l’ambiente e la zona da visitare. Si può attraversare l’Africa oppure immergersi nell’oceano, circondati da creature a grandezza naturale. Alberi e fiori sono inoltre dotati di una particolare tecnologia in grado di riprodurre gli odori, così da poterli annusare.

Bruce Dell, CEO di Axiom e ideatore dello zoo virtuale, si è detto intenzionato a portare il progetto in altre parti del mondo – tra cui l’Europa-, così da poter offrire agli ospiti un’esperienza «coinvolgente, impossibile da replicare in un ambiente non virtuale», rispettando allo stesso tempo la dignità degli animali.

La World Animal Foundation stima che siano ancora almeno 600mila gli uccelli e i mammiferi tenuti negli zoo, e che la sola America tenga in gabbia più tigri di quante ce ne siano allo stato brado. Molti di questi animali, rinchiusi in strutture destinate all’intrattenimento umano, subiscono abusi e umiliazioni: basti pensare che persino il contatto umano può essere incredibilmente stressante. E invece sono numerose le attività appositamente pensate con questo fine, che prevedono per esempio la possibilità di nuotare con certi tipi di cetacei.

Per Dell, gli zoo ologramma possono addirittura rivelarsi molto più immersivi del contatto vero e proprio con un animale – che alla fine quel contatto non lo vuole. «Puoi essere teletrasportato in luoghi che normalmente non potresti visitare e puoi sperimentare cose che normalmente non vedresti mai». Anche perché, a dirla tutta, vedere un leone fiaccato  e obbligato a muoversi in una ‘finta’ foresta ricreata per dargli l’impressione di essere a ‘casa’, è probabilmente un’esperienza meno autentica di una proiezione laser tridimensionale.

[di Gloria Ferrari]

Concesso in licenza con: CC-BY-SA
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