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- Una stazione della metropolitana di New York ricorderà i moti di Stonewall.
- Nel 1969, furono un momento chiave per le rivendicazioni della comunità Lgbtqia+.
La notte del 27 giugno 1969, la polizia fece irruzione in un locale abitualmente frequentato dalla comunità omosessuale di New York, lo Stonewall inn. Una comunità che, a partire da quel giorno, decise di reagire rivendicando apertamente l’orgoglio della propria identità. Cinquantacinque anni dopo, a seguito di una nuova legge approvata dallo stato di New York, la fermata dalla metropolitana Christopher Street-Sheridan Square cambierà nome: si chiamerà Christopher Street-Stonewall National Monument. Nel frattempo, il 28 giugno, aprirà al pubblico il nuovo centro per i visitatori del monumento nazionale di Stonewall.
The Senate passed the bill AM Glick and I share to rename the Christopher St 1 station after the Stonewall National Monument. This change will memorialize the history of the modern LGBTQ civil rights movement and inspire NY to demand justice and equality for all.
Happy Pride! pic.twitter.com/Z9GOdj9NqX
— Senator Brad Hoylman-Sigal (@bradhoylman) June 5, 2024
I moti di Stonewall del 1969
Nel 1969 lo Stonewall inn, pur senza pubblicizzarlo apertamente, era l’unico locale di New York in cui le persone omosessuali potevano ballare in coppia senza rischiare l’arresto. Nella serata del 27 giugno, la polizia entrò nel locale per effettuare dei controlli. Da lì si scatenarono degli scontri – i cosiddetti moti di Stonewall – che si allargarono e durarono per diversi giorni. Già da qualche anno in altre città americane la comunità gay aveva messo in atto delle proteste; ma lì, per la prima volta, lo fece rivendicando apertamente la parità di diritti. Per questo, convenzionalmente questa viene ritenuta come la data di nascita del moderno movimento Lgbtqia+. Nel 2016, l’allora presidente Barack Obama assegnò a Stonewall lo status di monumento nazionale.
La nuova fermata della metropolitana
Da allora, lo Stonewall inn è diventato un simbolo, meta di migliaia di persone che celebrano il mese del Pride a New York. A partire da quest’anno, oltre al bar tappezzato di bandierine arcobaleno, i visitatori avranno a disposizione un centro a loro dedicato. Ad acquisire – e successivamente gestire – lo spazio è stata Diana Rodriguez, a capo dell’organizzazione no profit Pride Live, che ha raccolto donazioni per oltre 3 milioni di euro. Il centro ospiterà varie mostre a ingresso gratuito.
Altrettanto significativa la scelta di cambiare nome alla stazione della metropolitana nel cuore del Greenwich village, ribattezzandola Christopher Street-Stonewall National Monument Station. Lo dispone un testo presentato dalla reputata Deborah J. Glick e dal senatore Brad Hoylman-Sigal, entrambi democratici. Dopo il sì da parte della legislatura dello stato di New York, dovrà essere firmato dalla governatrice Kathy Hochul ed entrerà ufficialmente in vigore.