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Russia e Cina costruiranno insieme una stazione spaziale lunare. A comunicarlo sono le agenzie spaziali dei due paesi, rispettivamente la Roscosmos e l’Amministrazione spaziale cinese, che hanno firmato un protocollo d’intesa per conto dei loro governi.
Cosa si sa della futura stazione spaziale lunare
Le informazioni rese pubbliche sono ancora abbastanza scarne. Le due superpotenze metteranno in comune le proprie competenze e tecnologie per “sviluppare insieme un piano d’azione per la costruzione di una stazione di ricerca scientifica lunare internazionale (Ilrs)”, si legge nel comunicato dell’Amministrazione spaziale cinese. Nello specifico, spiega la Roscosmos, si tratterà di un “complesso di impianti sperimentali e infrastrutture di ricerca” sviluppato sulla superficie della Luna, con la possibilità di orbitarle attorno. Sarà al servizio di svariate attività, incluso “il test di tecnologie con la possibilità di operazioni senza equipaggio a lungo termine, con la prospettiva della presenza umana sulla Luna”.
D’ora in poi le due agenzie spaziali saranno impegnate a definire il piano di progettazione, sviluppo e messa in opera della stazione spaziale lunare, in vista della sua presentazione ufficiale. Il progetto, assicurano, sarà aperto alla collaborazione di tutti i paesi e i partner internazionali interessati, “con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione nella ricerca e promuovere l’esplorazione e l’uso dello spazio per scopi pacifici nell’interesse di tutta l’umanità”.
Il modello della Stazione spaziale internazionale
C’è la Russia (e non la Cina) tra i soci fondatori della Stazione spaziale internazionale, ad oggi l’unica base permanente nello spazio abitata da un equipaggio. Questo gigantesco laboratorio, che orbita a circa 400 chilometri di distanza dalla Terra, il 2 novembre ha festeggiato il ventesimo anniversario dall’arrivo dei primi astronauti. Tra i 242 che si sono alternati nell’arco di questi due decenni ci sono anche cinque italiani: Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, che vi ha trascorso 200 giorni nell’ambito della missione Futura. Proprio pochi giorni fa l’Esa ha annunciato che Cristoforetti tornerà nello spazio nel 2022 per contribuire agli esperimenti scientifici sulla fisiologia umana, anche in previsione delle missioni più lunghe.