https://www.lifegate.it/a-new-york-vietato-acquistare-cani-e-gatti-nei-negozi-di-animali
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- Lo stato di New York ha presentato un disegno di legge volto a combattere le attività di allevamento intensivo che alimentano la vendita di animali nei negozi.
- I pet store non potranno più vendere cani, gatti e conigli.
- Il governo dello stato ha suggerito a negozianti e acquirenti di fare affidamento su canili e altre organizzazioni di recupero.
“In un momento in cui nei rifugi ci sono animali domestici sani e amorevoli in attesa di essere adottati, semplicemente non c’è motivo per consentire la vendita di cuccioli provenienti da allevamenti intensivi”. Con questa semplice e condivisibile frase inizia la proposta di legge che vieterà la vendita di cani, gatti e conigli nei negozi dello stato di New York negli Stati Uniti. La legge, nota come Puppy mill pipeline bill, punta a fermare il traffico e la compravendita di cuccioli allevati crudelmente nello stato. La legislazione è ora in attesa della firma della governatrice Kathy Hochul.
Al bando le fabbriche di cuccioli
Con la locuzione puppy mill, ovvero “fabbrica di cuccioli”, negli Stati Uniti si indicano gli allevamenti intensivi dove cuccioli di cane, coniglio e gatto vengono cresciuti al fine di essere venduti. Il disegno di legge non prende di mira direttamente queste strutture, molte delle quali si trovano oltre i confini di New York e quindi al di fuori della giurisdizione delle autorità locali. Si concentra invece sui negozi di animali che, principalmente, si riforniscono di esemplari provenienti da quei luoghi. Secondo le organizzazioni di tutela dei diritti animali che hanno proposto la normativa, spesso gli stessi proprietari dei negozi non sono a conoscenza della reale provenienza dei cuccioli. La nuova legge incoraggia i pet store a collaborare con rifugi e gruppi di soccorso al fine di proporre per l’adozione animali in necessità.
“Gli allevatori di cuccioli fuori dallo stato spediscono i loro animali, tramite una rete di intermediari, ai negozi di New York, dove vengono commercializzati come cuccioli sani cresciuti da allevatori responsabili”, afferma Maureen Linehan, portavoce dell’American society for the prevention of cruelty to animals (Aspca). “Chiudere l’accesso alle ‘fabbriche di cuccioli’ aiuterà a impedire ai venditori al dettaglio e agli allevatori commerciali di partecipare e di trarre profitto da brutalità irragionevoli”. Negli allevamenti intensivi, infatti, gli animali devono spesso affrontare pessime condizioni di sopravvivenza e sono costretti a riprodursi eccessivamente.
Mai più animali in vetrina
Sarà ancora legale per gli allevatori vendere cuccioli direttamente ai potenziali proprietari; la legislazione vieterebbe solo la vendita da parte di terze parti come i negozi. Quasi la metà dei cuccioli venduti a New York arriva dal vicino Missouri che, secondo l’Aspca, ha la più alta concentrazione di allevamenti di cuccioli in America. “I simpatici cagnolini, gattini e coniglietti nelle vetrine dei negozi nascondono una triste realtà: questi animali sono vittime di abbandono negli allevamenti intensivi”, riporta l’organizzazione americana.
Prima di questo disegno di legge, New York aveva già vietato ai pet store di vendere conigli. Questo perché, secondo la normativa, alcune persone pensano erroneamente ai conigli come animali domestici facili da accudire, quando in realtà hanno bisogno di cure altamente specializzate. La stessa protezione verrà ora assicurata anche a cani e gatti, dato che, come spiega Aspca, “con così tanti buoni animali che hanno bisogno di essere salvati, non c’è bisogno di allevamenti abusivi di cuccioli per rifornire i negozi”. I nostri compagni a quattro zampe dovrebbero essere trattati con rispetto, non come merci.