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- Uno studio condotto – tra gli altri – dal Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici valuta l’assorbimento della CO2 da parte delle foreste africane.
- Questi ecosistemi hanno un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio, più ancora della foresta amazzonica.
Sappiamo che le foreste tropicali sono nostre preziose alleate nel contrasto ai cambiamenti climatici, perché immagazzinano grandi quantità di CO2. Finora, però, conoscevamo soltanto in minima parte il ruolo delle foreste africane. Uno studio pubblicato da Nature communications, a cui ha contribuito anche il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), colma questo vuoto. Svelando che questi ecosistemi hanno un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio. Più ancora dell’Amazzonia.
Perché le foreste africane assorbono così tanta CO2
Prima di questo studio, la capacità di assorbimento della CO2 da parte delle foreste africane era stata misurata in modo sporadico a lacunoso. La ricerca appena pubblicata, invece, si impernia su una grossa mole di dati raccolti per anni in 14 diverse aree, in particolare nell’Africa occidentale, tra la Costa d’Avorio e la Nigeria. Le evidenze suggeriscono che le foreste africane, in particolare quelle del Ghana, siano le più efficaci nella cattura della CO2.
Questa caratteristica potrebbe essere merito dell’aridità che rallenta il processo di decomposizione della biomassa. In più, soprattutto nelle zone di transizione tra savana e aree tropicali, gli alberi perdono stagionalmente soltanto una parte delle loro foglie (in gergo si dice che sono semi-decidui). Questi due fattori fanno sì che, una volta catturata, la CO2 resti immagazzinata più a lungo. In breve, le foreste africane giocano un ruolo fondamentale nel ciclo del carbonio, quel ciclo naturale biogechimico che, attraverso le rocce, l’oceano e la biosfera, arriva a regolare la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera.
Deforestazione in Africa: i dati e le cause
Alla luce di queste scoperte, lo stesso Cmcc invita a prendere molto sul serio la deforestazione nelle foreste africane. Un problema ambientale che, spesso, nel racconto giornalistico e nella percezione comune scivola in secondo piano rispetto al disboscamento e agli incendi in Amazzonia. Gli ultimi dati della piattaforma Global forest watch, riferiti al 2023, fanno tirare un sospiro di sollievo per il rallentamento della deforestazione in Brasile e in Colombia, ma dimostrano anche come l’obiettivo di bloccare la deforestazione entro il 2030 sia ancora fuori portata. Nella classifica degli stati con la maggiore perdita di foresta tropicale primaria, al secondo posto c’è proprio uno stato africano (seppur escluso dal perimetro di questo studio), la Repubblica Democratica del Congo.
Nel continente, la deforestazione è un problema ambientale che si innesta a fattori economici e politici ben precisi. Spesso infatti è figlia del land grabbing, l’acquisizione massiccia di terreni da parte di privati che li trasformano in monocolture, strappandoli alle comunità che li abitavano e incassandone i proventi.