italia

Abbattuti con gas CO2, che provoca irritazione delle vie respiratorie, tra enorme stress e atroci sofferenze, per poi essere caricati in massa sui camion per lo smaltimento. È la sorte toccata negli ultimi giorni a centinaia di maiali in sei allevamenti del Nord Italia, all’interno dei quali si sta rapidamente diffondendo la peste suina – malattia non pericolosa per gli esseri umani, ma altamente letale per i maiali – e che sta mettendo complessivamente a rischio ben 15mila esemplari in varie regioni dello Stivale. A documentare tali crudeltà è stato il team investigativo dell’associazione Essere Animali, che ha pubblicato le immagini riferite alle uccisioni dei suini in tre dei sei allevamenti colpiti dal virus, situati nelle province di Pavia e Novara, puntando il dito contro la mala gestione dell’emergenza da parte delle istituzioni e delle associazioni di categoria. Nel dettaglio, i video realizzati dagli attivisti di Essere Animali, gir...

vai a leggere

È ufficialmente partita la raccolta firme, promossa dall’associazione Rispetto per tutti gli animali, per cinque referendum sulla tutela della fauna e dell’ambiente nelle regioni dello Stivale. Nello specifico, i quesiti al centro della campagna propongono l’abolizione della caccia, della possibilità di ingresso dei cacciatori nei fondi privati, degli allevamenti intensivi e della sperimentazione animale, nonché dell’utilizzo degli animali nell’ambito delle manifestazioni storiche, nei circhi e all’interno dei giardini zoologici. Le proposte, che hanno già raccolto migliaia di sottoscrizioni, possono essere firmate attraverso lo SPID – o, in alternativa, ADN, CIE e CNS – sulla nuova piattaforma dello Stato per le iniziative popolari (a questo link). Con i primi due quesiti, l’associazione Rispetto per tutti gli animali chiede di «rendere illegale la crudele e inquinante pratica della caccia, ormai obsoleta,...

vai a leggere

Non sono bastate inchieste per inquinamento, processi per disastro ambientale, analisi che hanno rilevato Pfas nel sangue dei cittadini di Alessandria e persino lo stop delle produzioni imposto a giugno: dopo meno di un mese e mezzo il polo chimico Syensqo (ex Solvay) ha ricevuto l’autorizzazione dalla Provincia per riprendere la produzione e l’uso dello Pfas cC604, sostanza classificata tossica per l’uomo. A dare notizia sono l’assessore all’Ambiente del comune di Alessandria Giorgio Laguzzi – il quale ha spiegato che la decisione sarebbe stata presa sulla base di dati presentati dall’azienda e dalle analisi Arpa – e l’ex assessore Claudio Lombardi, il quale però ha denunciato che il tutto sarebbe avvenuto basandosi su «controlli ed attività svolti da un perito incaricato da Solvay». Immediata la reazione delle associazioni ambientaliste e del comitato Stop Solvay, il quale ha mandato una lettera di preoccupazio...

vai a leggere

A inizio luglio la giunta regionale sarda ha approvato una moratoria che blocca l’autorizzazione di nuovi impianti per l’estrazione di energia rinnovabile. Una decisione, seppur giudicata timida e poco risolutiva nei termini in cui è stata adottata, che rappresenta la prima vittoria di un vasto movimento nato e cresciuto negli ultimi mesi che si definisce «contro la speculazione energetica» e contro «l’assalto delle multinazionali» al territorio sardo. Un movimento che non si accontenta e chiede che siano fermati anche i progetti già approvati, che stanno riempiendo la Sardegna di impianti eolici e solari che serviranno non a generare energia per il territorio, ma a fare della regione un centro per l’esportazione di energia verso l’Italia continentale e l’estero. A scendere in campo nella protesta ora sono anche oltre 60 imprese e guide che si occupano di turismo sostenibile e naturalistico, che hanno inviato una lettera...

vai a leggere

La Federazione delle imprese siderurgiche italiane (Federacciai) ha firmato un protocollo d’intesa con il gruppo francese EDF e gli italiani Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare allo scopo di fare dell’Italia «la prima nazione in Europa e nel mondo a produrre acciaio “green” grazie a un mix energetico che include il nucleare». I firmatari valuteranno le opportunità di coinvestimento nel nuovo nucleare e, in particolare, nella realizzazione in Italia di piccoli reattori modulari (SMR). L’accordo, seppur siglato in un Paese come l’Italia, dove il ricorso all’energia nucleare è stato bocciato da due referendum nel 1987 e nel 2011, appare in linea con il Piano Nazionale Energia Clima (PNIEC) del nostro Paese, con il quale il governo Meloni ha annunciato di voler coprire con il nucleare l’11% del mix energetico nazionale entro il 2050. La finalità formale dell’accordo consiste nel rendere l’Italia lea...

vai a leggere
^