Al Jaber
COP, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, è verosimilmente l’unico posto in cui, nient’affatto contentissima – dato che tutto poteva essere diverso e ogni cosa poteva essere fatta più coraggiosamente e meglio, ma soprattutto prima – mi alzerò in piedi applaudendo un petroliere, quasi in lacrime abbraccerò Ferdinando, lui in lacrime per davvero mentre si nasconde la faccia nelle mani, e parlando al plurale chiederò alle amiche e agli amici che saluterò per rivederci tra un anno secondo questa scansione del tempo tutta nostra: cosa ce ne pare? Che ne pensiamo? Come facciamo adesso? Se c’è una cosa che questa COP ha dimostrato, mi ha detto la ministra spagnola per la Transizione ecologica, Teresa Ribera, è il potere del consenso. Per di più, lo ha fatto quando a crederci non era rimasto nessuno. Nemmeno noi, la stampa, i cosiddetti guardiani della democrazia. Perché il penultimo giorno, un giornali...