consumo di suolo

La notizia non è sui social del ministero dell’Ambiente e non è stata trattata neppure nella conferenza stampa di fine/inizio anno della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Eppure il fatto che l’Italia si sia finalmente dotata di un Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) dovrebbe essere motivo di vanto da parte del governo, soprattutto perché i cinque esecutivi precedenti non erano riusciti a farlo. La sensazione che emerge è quella di un impegno portato a termine in forte ritardo, senza grande fiducia, come un obbligo da dover rispettare e del quale non si condividono granché l’urgenza e l’esigenza. Dopo quasi nove anni di attesa e disinteresse trasversali agli schieramenti politici (Renzi, Gentiloni, Conte, Conte bis, Draghi), il governo ha finalmente pubblicato il Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici. È un buon inizio e lo celebriamo. Però il piano ha… pic.twitter.c...

vai a leggere

All’inizio di luglio, Tesla ha ricevuto l’autorizzazione da parte delle autorità del Brandeburgo a espandere il proprio impianto di produzione di Grünheide, il principale in Europa. Tuttavia, sono numerose le preoccupazioni da parte di attivisti ambientalisti e della popolazione locale, che denunciano l’ingente danno ambientale e la sottrazione alla cittadinanza di risorse fondamentali come l’acqua, in una regione già duramente colpita dalla siccità. Secondo un’elaborazione dati recente, lo sviluppo dell’attuale impianto è già costato l’abbattimento di 500 mila alberi. A questo dato si aggiunge quello degli 1,4 milioni di metri cubi di acqua che l’azienda del multimiliardario Elon Musk è autorizzata a utilizzare annualmente, oltre al timore da parte degli abitanti della possibile contaminazione delle falde dovuta ai numerosi incidenti ambientali già verificatisi nell’impianto. Tra il 2020 e il...

vai a leggere

Ha quasi raggiunto le 50 mila firme la petizione lanciata sulla piattaforma change.org dal gruppo Save the Dolomites – Nosc Cunfin, per la tutela del Sassolungo, cima montuosa situata nelle Dolomiti, tra la Val Gardena e la Val di Fassa. Questa meraviglia della natura (si tratta di un atollo fossile unico nel suo genere), ricca di biodiversità, è infatti minacciata da progetti di privatizzazione e cementificazione votati al profitto. In particolare, vi è in cantiere la costruzione di un nuovo impianto di collegamento, realizzato nell’ambito del progetto Val Gardena – Alpe di Siusi – Ronda, per mezzo del quale si potrebbero far arrivare ancora più turisti in questa zona. Previsto anche il rinnovo della bidonvia che porta alla Forcella di Sassolungo, la cui capacità verrà raddoppiata, con il conseguente ampliamento della stazione a monte, situata nel cuore del massiccio, che dovrebbe diventare fino a quattro volte più grande. ...

vai a leggere

Mancanza di interventi per adeguare il territorio a eventi meteorologici estremi, insufficienza di lavori di messa in sicurezza rispetto al dissesto idrogeologico, consumo di suolo addirittura aumentato. In seguito alla grave alluvione in Emilia-Romagna, è nato un acceso dibattito sugli interventi che avrebbero potuto evitare l’allagamento di decine di migliaia di case e la morte di 15 persone. Si è parlato soprattutto di mancata prevenzione, cioè di cosa non è stato fatto negli ultimi anni per mettere in sicurezza la popolazione. E anche di cattivo governo del territorio, ovvero di cosa è stato fatto male. Nel frattempo, martedì 23 maggio il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che stanzia circa due miliardi di euro per affrontare l’emergenza: il provvedimento contiene una serie di indicazioni per la popolazione delle zone colpite, tra cui la sospensione del pagamento di tasse, contribuiti e utenze energetiche dal 1° magg...

vai a leggere

Con un colpo di coda in piena estate, la giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato una delibera che toglie competenza all’Agenzia ambientale regionale (ARPAE), un organismo tecnico e indipendente che di fatto non potrà più pronunciarsi sulle valutazioni ambientali strategiche dei piani urbanistici comunali. Si annulla, dunque, il lavoro di geologici, agronomi o biologi, il cui parere risultava fondamentale nell’approvazione degli interventi di trasformazione del territorio. Una decisione che strizza l’occhio a cementificazione e consumo di suolo indiscriminati, tratti ormai tipici delle città postmoderne nonché complici nei disastri ambientali, come l’alluvione che a maggio ha colpito proprio l’Emilia-Romagna. Un evento che non ha fatto desistere la maggioranza guidata dal presidente Stefano Bonaccini dal prendere una decisione destinata a far parlar di sé, optando per una delibera che ha permesso di by...

vai a leggere
^