memorandum Tunisia
A pochi giorni di distanza dalla conferenza stampa a porte chiuse che ha visto insieme Ursula Von Leyen, Giorgia Meloni e il presidente della Tunisia Kaïs Saïed, dal Mediterraneo arriva l’ennesima notizia di un terribile naufragio, avvenuto nella notte tra il 13 e il 14 giugno. al largo di Pylos, in Grecia. Sono 78 le vittime finora accertate. Si parla però di centinaia di dispersi che potrebbe far salire a 600 il conteggio delle vittime, secondo le ultime stime. Tra i sopravvissuti alcuni hanno riferito che nella stiva dell’imbarcazione erano presenti “almeno 100 bambini”. Nel complesso erano presenti circa 750 persone, provenienti da Pakistan, Egitto, Siria, Afghanistan e Palestina. Mentre proseguono le operazioni in mare, si ripete per l’ennesima volta un copione di responsabilità negate o rimpallate, che avevamo visto di recente col naufragio di Cutro, e che stiamo vedendo ora con i continui cambi di versione della auto...
Abusi. Violenze. Stupri e aggressioni sessuali. Da un anno e mezzo la lista dei soprusi e delle violazioni che riguarda l’apparato securitario tunisino si fa sempre più lunga. In particolare dal febbraio del 2023 quando il presidente della Repubblica Kais Saied ha pronunciato un duro discorso di Stato contro la comunità subsahariana presente nel paese accusandola di stare compiendo una vera e proprio sostituzione etnica nei confronti della popolazione tunisina. Da allora le violenze a sfondo xenofobo e razzista si sono fatte via via più visibili e hanno toccato direttamente le forze di sicurezza del piccolo Stato nordafricano. Per fermare i migranti paghiamo governi autoritari, razzisti, violenti: cosa succede nella Tunisia del presidente Saied Un’inchiesta del giornale britannico The Guardian ha documentato ciò che da tempo è costretta a subire questa fetta della popolazione. Lo sta subendo anche attraverso strumenti, equipaggiamenti...