Veneto
Il Tar del Veneto si è pronunciato ieri sulla grave contaminazione da Pfas nelle province di Vicenza, Padova e Verona. Lo ha fatto sancendo che anche il colosso giapponese Mitsubishi Corporation – che alla fine degli anni Ottanta costituì la Miteni, di cui ha detenuto nel corso degli anni tra il 49 e il 90% del capitale sociale – dovrà sobbarcarsi i costi per la bonifica dei veleni disseminati nei pressi dell’ex Miteni di Trissino (Vicenza). In base a quanto emerso da rilevazioni e accertamenti, infatti, nel giudizio amministrativo di primo grado i giudici hanno inquadrato come responsabili dell’inquinamento tutte le società che si sono susseguite nel controllo dello stabilimento vicentino. Nel 2009 Miteni era stata ceduta alla Ici e poi, cinque anni dopo lo scoppio dello scandalo PFAS, avvenuto nel 2013, è stata dichiarata fallita. Sebbene Mitsubishi si sia opposta con una serie di argomenti, tra cui l’attribuzione alla Miteni di...
Una morte in più ogni tre giorni: si può riassumere così ciò che emerge da un nuovo studio che ha calcolato l’aumento di mortalità dal 1985 al 2018 all’interno dell’area rossa veneta: la zona che comprende 30 comuni e le province di Vicenza, Padova e Verona dove le sostanze Pfas hanno avvelenato centinaia di migliaia di persone. La ricerca – condotta da scienziati dell’Università degli studi di Padova, sottoposta a revisione paritaria e pubblicata sulla rivista scientifica Enviromental Health – è stata commissionata dalla regione Veneto e grazie al contributo del Servizio Statistico dell’Istituto Superiore di Sanità e del gruppo Mamme NO PFAS, ha evidenziato come in 34 anni è come se fosse scomparsa la popolazione totale del comune di Orgiano e Asigliano, dimostrando per la prima volta l’associazione causale tra esposizione a Pfas e rischio elevato di morte per malattie cardiovascolari. «I...
Il testo è stato finalizzato nella Ocean Literacy World Conference organizzata dal Gruppo Prada in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) dell’UNESCO
I fattori morfologici hanno un impatto significativo, ma non spiegano del tutto la pessima qualità dell’aria della Valle del Po
Gli eco-attivisti sono entrati in azione nelle principali città italiane. A Venezia hanno versato nelle acque del Canal Grande lo stesso colorante fosforescente