ambientalismo

Sono quasi 38mila le firme raccolte in due mesi sulla piattaforma Change.org dalla petizione per chiedere a SNAM di deviare il percorso del proprio metanodotto che, se costruito sul tracciato previsto, comporterà la distruzione di un rifugio nel quale vivono oltre 60 animali e di un bosco di circa 600 alberi. A lanciare battaglia sono stati Marta Garaffoni e Federico Raspadori, i coniugi proprietari del rifugio. In segno di protesta, la donna ha anche iniziato uno sciopero della fame, durato ben due settimane. I coniugi hanno raccontato di aver cercato di aprire un confronto con l’azienda, chiedendo di prevedere una piccola deviazione del tracciato. Altrimenti, “una volta terminato il cantiere – hanno detto – ci restituiranno i nostri campi devastati”, che non potranno più utilizzare per i loro progetti “perché la servitù di passaggio a vita su quei terreni implica che SNAM, ogni volta che dovrà fare dei lavori di manutenzion...

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