accoglienza
Consiglio d'Europa: 'Il protocollo d’intesa firmato da Italia e Albania solleva diverse preoccupazioni in materia di diritti umani e si aggiunge a una preoccupante tendenza europea verso l’esternalizzazione delle responsabilità in materia di asilo' Aggiornamento 17 novembre 2023: Attraverso una nota della Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, l'organismo umanitario di Strasburgo, il Consiglio d'Europa ha espresso seri dubbi sul protocollo firmato tra Italia e Albania per la gestione dei migranti. "Il protocollo d'intesa solleva una serie di questioni importanti sull'impatto che la sua attuazione avrebbe sui diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti", si legge nella nota. "Queste riguardano, tra l'altro, lo sbarco tempestivo, l'impatto sulle operazioni di ricerca e salvataggio, l'equità delle procedure di asilo, l'identificazione delle persone vulnerabili, la possibilità di detenzione automatica senza un'adeguata...
Tra il 13 e il 14 settembre sono sbarcati a Lampedusa quasi 7 mila migranti in 48 ore, mettendo in crisi l'approccio politico alla gestione dei flussi migratori del Governo Meloni che, subito dopo il suo insediamento, ha emanato una serie di decreti, a detta dell’esecutivo per contrastare l’immigrazione clandestina, ma che nella pratica azzerano l’accesso ai diritti dei cittadini stranieri. La decisione più sensata sarebbe stata quella di non smantellare il sistema Sprar e garantire un’accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale, per evitare innanzitutto il sovraffolamento degli hotspot di frontiera e fornire un’assistenza concreta ai migranti. Migranti, la soluzione non è fermare le partenze ma riformare un sistema di accoglienza che alimenta la clandestinità Suonano sempre più fuori dalla realtà le dichiarazioni della Presidente del Consiglio che ha espresso la sua soddisfazione per il lavoro di squadra di...
Il decreto Cutro, approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 9 marzo, tra le altre cose, ha disposto una stretta sui permessi speciali per gli immigrati. Siccome alcuni commenti, politici e non, paiono un po’ confusi, può essere utile un chiarimento, mostrando la direzione nella quale sta andando la maggioranza di governo. Gli errori, le falle e le falsità della versione del governo sulla strage di Cutro Dal decreto Sicurezza al decreto Cutro Il rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale è previsto nei casi in cui al cittadino straniero richiedente asilo non sia riconosciuto né lo status di rifugiato né la protezione sussidiaria, ma ricorrano le condizioni di cui al TUI: in particolare, qualora lo straniero, se rimpatriato, possa essere oggetto di persecuzione oppure rischi di essere sottoposto a tortura, trattamenti inumani o degradanti, violazioni sistematiche e gravi di diritti umani. Fino al decreto Cutro, era precluso...
La tragedia avvenuta al largo di Cutro, in Calabria, in cui hanno perso la vita 74 persone durante una traversata durata 4 giorni dalla Turchia, ha riproposto in tutta la sua drammaticità la questione della gestione dei salvataggi in mare e dei flussi migratori. Il giorno seguente il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha rilasciato delle dichiarazioni che confermano l’incapacità dell’attuale Governo di comprendere l’intero fenomeno migratorio: “La disperazione non può mai giustificare viaggi pericolosi”. L’infelice uscita di Piantedosi non è solo dannosa per la sua disumanità, ma perché mostra l’approccio securitario dell’attuale esecutivo, tralasciando del tutto l’aspetto dell’accoglienza. Un aspetto dei fenomeni migratori troppo spesso trascurato – e che resta di interesse per lo più di chi si occupa o lavora nel settore dell'accoglienza – è infatti quello che su...
Le recenti dimissioni del direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, rappresentano solo l'ultimo tassello di un mosaico di denunce, inchieste giornalistiche e indagini sull'operato dell'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, accusata di gravissime violazioni dei diritti umani. Il passo indietro del 54enne politico francese, a capo dell'agenzia dal 2015, sarebbe dovuto ai contenuti di un rapporto riservato dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF). L'indagine, secondo quanto riferito da una fonte interna di Frontex, “individua precise responsabilità dell’agenzia e di Leggeri per alcuni respingimenti avvenuti in Grecia” e indica “un legame diretto fra la riunione in cui si dovevano decidere i provvedimenti disciplinari e le dimissioni di Leggeri”. Il direttore generale dell'OLAF, Ville Itälä, commentando l'inchiesta con alcuni eurodeputati, avrebbe definito Legge...