incendi
Negli ultimi sei anni, per soddisfare la fame di carne del mondo, sono stati abbattuti 800 milioni di alberi
Il round-up settimanale sulla crisi climatica e i dati sui livelli di anidride carbonica nell'atmosfera. L’emergenza incendi si ripete ogni anno, a luglio c'è il picco dell’attenzione, ma poi in inverno non si lavora abbastanza sulla prevenzione. In Italia, dopo che nel 2021 sono andati bruciati quasi 160mila ettari di terreno, nel 2022 è stato registrato un miglioramento con “solo” 68.510 ettari coinvolti da incendi, e anche l’estate del 2023 comincia con un livello di rischio basso grazie alle abbondanti piogge degli ultimi mesi. Come ogni anno, a metà giugno è partita la campagna Aib (antincendio boschivo) su compiti, responsabilità e iniziative che i diversi enti e amministrazioni devono assumere in caso di emergenza. Ma prima dell’emergenza, cosa è stato fatto in inverno per prevenire gli incendi? Secondo molti osservatori, non abbastanza. “In Italia si punta ancora molto sulla lotta at...
“Una situazione senza precedenti”. Così un ministro del Quebec ha descritto le centinaia di roghi che le squadre antincendio stanno cercando di spegnere in tutto il Canada da settimane. Una formula che stiamo sentendo ripetere un po’ troppo spesso ultimamente per commentare gli eventi estremi che stanno colpendo tutto il globo. Secondo il ministro per la Preparazione alle emergenze, Bill Blair, più della metà dei 414 incendi in tutto il paese è fuori controllo, e i mesi più caldi e secchi dell'anno devono ancora arrivare. In Canada si assiste sempre più spesso a due momenti in cui ci sono picchi di incendi: a fine estate e in primavera. “Quando la neve si scioglie all'inizio della primavera e il clima caldo e secco arriva molto presto, si ha questa finestra di vulnerabilità”, ha spiegato Paul Kovacs, direttore esecutivo dell'Institute for Catastrophic Loss Reduction della Western University. “Gli incendi pri...
Con l’approvazione del decreto supremo 5235, il presidente della Bolivia, Luis Arce, ha dichiarato lunedì lo stato di disastro nazionale a causa degli incendi boschivi che stanno devastando in particolare la parte Est del Paese. Il governatorato di Santa Cruz – area maggiormente colpita dai roghi – ha infatti denunciato che, fino alla settimana scorsa, le fiamme hanno consumato oltre 7,2 milioni di ettari di foreste e praterie: si tratta del più grande disastro ambientale subito in questa regione, in cui risiede il 27% della popolazione nazionale e che rappresenta il motore economico e il principale centro agricolo e zootecnico del Paese. La Bolivia non è il solo Paese dell’America Latina a dover fronteggiare uno scenario che sembra sempre più incontrollabile: nel silenzio globale, infatti, in Brasile sono andati in fumo negli ultimi mesi quasi 370mila chilometri quadrati di foresta. Il Decreto Supremo sottoscritto dal presidente della Bolivi...