Allevamento di polli a rapido accrescimento: perché l’Unione europea deve fermarlo

Lifegate

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I polli broiler sono una tipologia di pollame allevato esclusivamente per la produzione di carne. Nonostante le indagini, l’Ue non ha ancora fermato gli allevamenti.

Le inchieste del team investigativo di Animal Equality parlano chiaro: i polli a rapido accrescimento sfruttati per la loro carne sono animali che soffrono di gravi problemi di salute legati alla loro rapida crescita, come deformità ossee, malattie cardiache e respiratorie, che spesso li portano a una morte precoce. In altre parole, a causa della selezione genetica che hanno subito, è impossibile assicurare a questi esseri una vita dignitosa e senza sofferenze o dolore.

Questi polli rappresentano oltre il novanta per cento dei polli allevati per la carne in Italia e la stragrande maggioranza in Europa. Eppure l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha riconosciuto che la selezione genetica effettuata sui polli a rapido accrescimento ha ripercussioni disastrose sulla loro vita condannandoli a essere macellati nell’arco di soli quaranta giorni. In quelle poche settimane, i polli non sono nemmeno in grado di reggersi in piedi a causa del loro peso eccessivo.

Alla luce di questa crudeltà, come Animal Equality abbiamo presentato una denuncia contro i 27 Paesi dell’Unione europea che allevano questi animali. Davanti alla Commissione europea abbiamo spiegato come questo sia in contrasto con la direttiva Ue che chiede ai Paesi membri di garantire le norme di benessere animale e prevenire qualsiasi forma di dolore e sofferenza non necessari.

La decisione della Commissione

pollo
I polli broiler sono allevati esclusivamente per il consumo alimentare © iStock

La Commissione ha riconosciuto che l’allevamento di questi animali è problematico. Quindi, a febbraio, ha deciso di mantenere aperte le indagini chiedendo agli Stati membri di fornire informazioni sul rispetto delle leggi europee in materia di benessere animale sui polli a rapido accrescimento allevati nei loro stabilimenti.

Si tratta di una decisione importante perché dimostra che la questione, spinosa per gli interessi degli allevatori, secondo la Commissione merita di essere discussa a livello europeo e che la vita dei polli conta anche per Bruxelles.

In Animal Equality, crediamo che nessun animale debba essere costretto a una vita di malattie o sofferenze per soddisfare le esigenze umane e il profitto dell’industria alimentare. I polli a rapido accrescimento sono stati selezionati per produrre di più a discapito della loro salute. Ma il prezzo che stanno pagando questi animali è troppo alto.

La consapevolezza dei consumatori è quindi fondamentale per fermare lo sfruttamento estremo degli animali. Scegliere di non consumare carne e altri prodotti di origine animale diventa così un atto politico che permette a ognuno di noi di fare la propria parte per mandare un messaggio chiaro alle istituzioni: l’allevamento dei polli a rapido accrescimento è crudele e inaccettabile, e va fermato.

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