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18 agosto 2024: una data da segnare sul calendario. Da ciò che accadrà quel giorno dipenderà il destino dei circa duemila animali che ancora sono costretti a esibirsi nei circhi italiani. Due sono le opzioni: o la Legge delega n. 106 del 2022 sul “superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti” decadrà senza entrare in vigore, o diverrà finalmente realtà grazie a una legge attuativa.
Come sostenere la campagna Lav
Non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità di cambiare il corso della storia, come accaduto con la prima Legge delega, la n. 175 del 2017, scaduta prima dell’emanazione dei decreti attuativi. È per questo che Lav, impegnata da quarant’anni nella promozione di spettacoli circensi che non prevedano lo sfruttamento di altre specie, ha lanciato la campagna “Basta animali nei circhi”. Ognuno di noi può partecipare, firmando a questo link una petizione da sottoporre al Parlamento, alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
Qual è l’opinione degli italiani riguardo ai circhi con animali
Sono già 40mila le firme raccolte dalla petizione. Del resto, il 76 per cento degli italiani è contrario all’impiego degli animali nei circhi, senza differenze significative di età, provenienza geografica e orientamento politico. È quanto emerso dal sondaggio commissionato da Lav a Doxa Bva nel settembre 2023. Il 79 per cento si è dichiarato favorevole a destinare i fondi pubblici attualmente devoluti anche ai circhi con animali a quelli che, invece, non ne prevedono lo sfruttamento. Mentre il 45 per cento degli intervistati ha rivelato di non andare al circo da oltre dieci anni, l’80 per cento ha detto di essere favorevole all’idea di assistere a spettacoli senza animali.
“Il circo tradizionale esibisce animali obbligati a performance innaturali. Cosa c’è di naturale a vedere un elefante ritto sulle zampe posteriori o anteriori, cavalli montati da felini che mal sopportano i rumori e leoni rinchiusi in minuscole gabbie e camion, quando dovrebbero essere liberi nella savana?”, commenta Eleonora Panella, responsabile animali esotici Lav. “Tutto questo ancora accade, nonostante la maggioranza degli italiani sia favorevole a un circo senza animali. È arrivato il momento di dire #BastAnimaliNeiCirchi insieme a Lav per porre fine ad estenuanti viaggi, spettacoli umilianti, torture, abusi e fughe dovute alla disperazione. Il momento di agire è ora”.
Come la pensano veterinari e psicologi
Un altro modello è, prima di tutto, necessario. Costringere degli esseri viventi, spesso appartenenti a specie selvatiche anche a rischio di estinzione, a trascorrere ore e ore in gabbia o nei container durante gli spostamenti, non è conciliabile con i loro bisogni naturali e la possibilità di esprimere “comportamenti normali”: lo ha dichiarato la Federazione dei veterinari europei.
650 psicologi italiani hanno inoltre sottoscritto un documento in cui esprimono le loro preoccupazioni riguardo alle conseguenze sui bambini dal punto di vista pedagogico, formativo e psicologico in merito alla frequentazione di circhi con animali, che possono essere veicolo di “un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi, indurre al disconoscimento dei messaggi di sofferenza e ostacolare lo sviluppo dell’empatia, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio e all’ingiustizia”.
L’esempio positivo del circo Medrano
Un altro modello è possibile. Il circo Medrano, nato da un’idea della famiglia Casartelli, ha deciso di celebrare i suoi 160 anni di storia con uno spettacolo completamente rinnovato, senza la presenza di animali, sostituiti da autentici talenti circensi: dagli acrobati Flying Martini ai comici Roni e Stiv Bello, fino ai motociclisti della Troupe Diorios. “Allegria, spensieratezza, eccellenza e innovazione”: queste le parole usate per descrivere lo straordinario evento che si è svolto a Milano dal 23 dicembre al 7 gennaio.
Le giornate nazionali Lav
Quelle appena elencate sono anche le espressioni che realmente possono – anzi, devono – caratterizzare tutti gli spettacoli circensi e sostituirsi a termini come quelli usati dagli psicologi: “pena, disagio, ingiustizia”. Siamo noi a poter cambiare il vocabolario, a poter cambiare la storia in meglio, dando al circo una nuova vita che lo porti a essere immortale, anziché immorale. Pensiamo al leone Madiba, al lama Perù, al dromedario Asia, alla zebra Arturo e al cavallo Karim che, dopo una vita dietro le sbarre, ora vivono felici nel centro di recupero Animanatura wild sanctuary di Semproniano.
Possiamo anche partecipare alle giornate nazionali Lav di sabato 16 e domenica 17 marzo, per avere più informazioni sulla campagna e sostenerla sui social con l’hashtag #BastAnimaliNeiCirchi. Perché lo spettacolo deve continuare, ma può cambiare (in meglio). Così da poterci regalare ancora più magia, emozioni e risate.