Al via il G7 di Torino su ambiente, energia e clima. Proteste fuori dalla reggia di Venaria: «È iniziato il circo»

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Il ministro Pichetto: «L’Italia si presenta con le idee chiare». Ma arriva il rimprovero degli esperti: «Nessuna economia del G7 è in linea con gli obiettivi sul clima»

Si apre oggi, domenica 28 aprile, il G7 su Clima, Energia e Ambiente a Venaria Reale, Torino. Una tre giorni che vedrà riuniti alle porte del capoluogo piemontese i ministri di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, ma anche i vertici delle istituzioni europee. L’Italia, ha assicurato il ministro Gilberto Pichetto, si presenta all’appuntamento «con idee chiare e con la determinazione necessaria per rendere questo G7 portatore di risultati reali e ambiziosi». Le priorità del vertice, ha aggiunto, riguardano il consolidamento «delle iniziative già in corso» e una serie di azioni congiunte per «imprimere una forte spinta allo sviluppo delle rinnovabili» ma anche di «tutte le fonti che, con il supporto scientifico, possano garantirci la sicurezza energetica, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi ambientali». Un riferimento neanche troppo velato al nucleare, una fonte di energia per cui l’attuale governo italiano ha più volte dimostrato il proprio interesse. «Il tema del nucleare verrà trattato, poi bisogna vedere quale sarà l’accordo per il comunicato finale: parleremo di fusione e parleremo di fissione», ha precisato Pichetto.

Un ponte tra Cop28 e Cop29

Il vertice che si apre oggi a Venaria Reale serve innanzitutto a fare da ponte tra la Cop28 di Dubai e la Cop29 di Baku, in Azerbaigian. Al vertice sul clima dello scorso anno, quasi duecento Paesi hanno preso l’impegno unanime ad abbandonare progressivamente i combustibili fossili (gas, petrolio e carbone), principali responsabili del riscaldamento globale. Il vertice che si apre oggi a Torino, spiega il think tank Ecco, «rappresenta il primo momento per dimostrare come i Paesi del G7 interpretano gli impegni presi a Dubai». Secondo gli esperti, sono tre i pilastri su cui sarà giudicato l’appuntamento di questi giorni. Innanzitutto, «un accordo su un quadro strategico finalizzato alla progettazione e allo sviluppo di piani di transizione nazionali per l’intera economia, allineati all’obiettivo di contenimento dell’aumento della temperatura di 1,5 gradi». Secondo pilastro: delineare la strategia attraverso cui «i Paesi del G7 intendono intraprendere la transizione dal carbone, dal petrolio e dal gas verso le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, le due grandi priorità emerse dalla Cop28». Infine: raggiungere un accordo su uno strumento «per facilitare la transizione energetica e la resilienza a livello globale», con particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo.

Il rimprovero degli esperti

In vista del vertice di questi giorni a Torino, il think tank Climate Analytics ha guardato più da vicino i piani di riduzione delle emissioni dei Paesi del G7. Il risultato: nessuno di loro è in traiettoria per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030. Secondo Climate Analytics, le economie del G7 devono ridurre le proprie emissioni del 58% entro la fine del decennio (rispetto ai livelli del 2019) per onorare l’impegno preso con gli Accordi di Parigi di limitare il riscaldamento globale entro 1,5°C rispetto al periodo pre-industriale. «Queste economie, che rappresentano il 38% del Pil mondiale, non stanno facendo il necessario, nonostante abbiano sia la tecnologia che le risorse finanziarie per fare il salto di qualità», ha commentato Neil Grant, principale autore dell’analisi.

I temi sul tavolo

Il programma ufficiale diffuso dal ministero dell’Ambiente aiuta a delineare più nel dettaglio ciò di cui si parlerà in questi giorni al G7 di Torino. Per la parte di ambiente, il focus sarà su «consumo e produzione sostenibili, economia circolare ed efficienza delle risorse», con particolare riferimento «al tema del riciclo delle materie prime critiche e della circolarità nell’industria tessile e nella moda». Verranno affrontati poi i temi del contrasto dell’inquinamento, la biodiversità, gli ecosistemi, il mare, gli oceani e l’uso sostenibile delle risorse idriche. Per quanto riguarda clima ed energia, «si affronterà il tema dell’agenda Net Zero, con obiettivi volti a potenziare i sistemi di accumulo e flessibilità, in modo da gestire il forte apporto delle rinnovabili». Ma ci sarà spazio anche per parlare di efficienza energetica e rafforzamento della sicurezza, «in particolare per la catena di approvvigionamento dei minerali critici necessari per lo sviluppo delle rinnovabili».

Tra le «nuove tecnologie energetiche» di cui discuteranno i ministri dell’Ambiente c’è anche l’energia nucleare, un tema divisivo non solo per l’opinione pubblica ma anche per gli stessi governi. Germania e Spagna, per esempio, hanno avviato l’iter di smantellamento delle proprie centrali e vogliono intraprendere un percorso di sole rinnovabili. Altri Paesi, come la Francia, scommettono invece sulle potenzialità dell’energia atomica. «Sul nucleare noi siamo per la ricerca e la sperimentazione: crediamo che sia la soluzione per dare continuità nel futuro. Non è una questione immediata, ma siamo impegnati fortemente su questo fronte anche con grande imprese a livello nazionale, con università e con centri di ricerca, quindi coltiviamo appieno l’opzione nucleare», ha dichiarato Pichetto precisando la posizione dell’Italia.

Le proteste

Da alcuni giorni, prima ancora che i leader delle sette potenze del mondo si riunissero a Venaria Reale, fuori dalla reggia sono andate in scena diverse proteste. «Voi siete 7, noi il 99%. Contro il G7 clima, ambiente, energia», si leggeva su uno striscione del corteo di Fridays for Future di venerdì 19 aprile a Torino. Oggi in città è prevista una nuova manifestazione, che vedrà riunite diverse associazioni ambientaliste. Tra i movimenti che nei giorni scorsi hanno contestato il vertice presieduto dall’Italia c’è anche Extinction Rebellion, che ha organizzato un’azione di protesta fuori dalla sede della Rai a Torino. Alcuni attivisti – armati di triciclo, parrucche da clown e bandiere – hanno esibito uno striscione con la scritta: «G7 Ambiente: -2 giorni all’inizio del circo». Secondo quanto riferisce il movimento ambientalista, la Questura ha denunciato 60 attivisti che hanno protestato e hanno fatto irruzione nel grattacielo Intesa Sanpaolo. Queste denunce «mirano a demonizzare chi sta esprimendo dissenso pacifico in una città completamente militarizzata. E che costeranno, ancora, migliaia di euro per le spese legali», ha scritto il gruppo in una nota.

In copertina: Il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin alla conferenza stampa di presentazione del G7 Ambiente (ANSA/Maurizio Brambatti)

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