https://www.open.online/2024/03/17/ultima-generazione-maratona-roma-siccita-sicilia-video
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«In Sicilia i fiumi sono in secca già a gennaio, cosa faremo questa estate quando ci saranno 40 gradi e mancherà l’acqua. Dove correremo?». A chiederselo è Mida, un’attivista di Ultima Generazione che oggi assieme ad altri ha interrotto la Maratona di Roma, intorno alle 9, all’altezza di Ponte Vittorio Emanuele II. La ragazza 26enne è stata presa dalle braccia dalla polizia arrivata rapidamente sul luogo e trascinata via per liberare la carreggiata. Mentre la giovane faceva notare la grave siccità che questo inverno ha colpito la Sicilia e le anomalie climatiche che hanno portato la temperatura a sfiorare i 30 gradi nel pieno di dicembre, la risposta delle forze dell’ordine è stata quella che gli attivisti di Ultima Generazione hanno ormai imparato a conoscere in mesi e mesi di proteste inascoltate e per giunta punite con nuove sanzioni. «Sì, ma adesso non è il momento», ha tagliato corto l’agente di polizia mentre la folla applaudiva.
Un fondo da 20 miliardi per risarcire dei danni climatici
«L’inverno che abbiamo appena trascorso è sato un inverno pieno di anomalie, con fino a 25 gradi in alcune Regioni e una lunga siccità lungo il Paese. La Sicilia è, da qualche settimana, in razionamento di acqua. Che primavera ci aspetterà? Che estate sarà? Ancora alluvioni, morti sul lavoro per il caldo, morti nelle città perché invivibili? Il Governo ancora si rifiuta di affrontare la crisi climatica per la gravità che ha: una crisi di portata incommensurabile che sarà una crisi economica, sociale e politica», scrive Ultima Generazione nel proprio comunicato. Avanzando poi la propria proposta prima di lanciare l’appello a partecipare alla prossima mobilitazione che si terrà sempre a Roma a maggio: «Noi chiediamo un Fondo Riparazione di 20 miliardi per tutte le persone che subiscono danni a causa dei cambiamenti climatici; la siccità è uno di questi, vedremo le nostre città roventi quest’estate e stiamo chiedendo che il Governo si prenda cura dei cittadini ed affronti l’emergenza a cui stiamo andando incontro».
La siccità in Sicilia
L’inverno del 2024 ha visto la Sicilia in preda a una grave siccità. Lo scorso 9 febbraio il presidente Renato Schifani ha approvato lo stato di crisi fino al 31 dicembre 2024, imponendo un razionamento dell’acqua in 93 comuni, con una riduzione della portata tra il 10 e il 45%. A causa della crisi idrica molti corsi d’acqua siciliani sono in secca e a soffrirne le conseguenze è stata anche l’agricoltura, con difficoltà nella produzione di agrumi per l’impossibilità di irrigare i terreni. Al momento non sembra esserci una tregua in vista, dato che le proiezioni climatiche per il resto del 2024 – citate da Today – indicano una piovosità al di sotto dei livelli del 2022, anno tra i peggiori degli ultimi decenni, quando la siccità ha prodotto una calamità per l’agricoltura e l’economia con danni calcolati fino a 6 miliardi di euro.