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In un leggendario episodio della serie animata dei Simpson (il 25esimo della stagione 6, a essere precisi), il signor Burns, proprietario della centrale nucleare che dà lavoro a mezza Springfield, Homer Simpson incluso, decide di oscurare il sole. Per farlo, fa installare un enorme disco con cui eclissa la stella e getta la cittadina nell’oscurità. C’è qualcosa di atavico nel desiderio di un potente – un re, un imperatore, un miliardario – di condizionare l’ambiente circostante, fino a nascondere il sole: è un potere puro, sovrumano, divino, potremmo dire.
I potenti e il controllo della luce solare
In questi anni, però, l’idea di oscurare il sole – con metodi ben diversi da quelli di Burns, certo – è molto discussa alla luce degli stravolgimenti ambientali e climatici in corso, che sono conseguenza dell’utilizzo dei combustibili fossili e altre sostanze inquinanti da parte dell’essere umano. L’aumento della concentrazione di CO2 (l’anidride carbonica) in atmosfera che condiziona l’effetto serra, ma anche il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani, assieme alla fusione dei ghiacciai e all’estremizzazione del tempo atmosferico, del meteo: tutto ciò rappresenta un enorme rischio per gli esseri umani e per gli ecosistemi terrestri. E mentre c’è chi tenta di risolvere l’annoso problema attraverso una radicale e di certo più economica transizione e trasformazione energetica a favore di fonti pulite e rinnovabili, c’è anche chi propone soluzioni più radicali. “Fa caldo? E se fermassimo il sole, in qualche modo?”.
Che cos’è la geoingegneria e chi vuole oscurare il sole
Alla fine di giugno il capo della politica climatica dell’Unione europea Frans Timmermans, ormai dimissionario, si è opposto ai progetti di geoingegneria applicati al clima che cambia, sostenendo che “nessuno dovrebbe condurre esperimenti in solitaria con il nostro pianeta”. Dal punto di vista tecnico, anche una diga o un’opera come il Mose di Venezia possono essere considerate opere di geoingegneria poiché modificano l’ambiente geologico della Terra per ottenere risultati di un certo tipo. A preoccupare Timmermans è ovviamente altro, come i progetti – in molti casi sperimentali – di geoingegneria climatica e soprattutto solare. Alla prima categoria appartengono le tecnologie per la cattura e lo stoccaggio dei gas serra, come la CO2, di cui si parla ormai da tempo: si tratta di macchinari in grado di, appunto, catturare le molecole di CO2 dall’atmosfera e di trasformarle in altro. Come, ad esempio, rifiuti o risorse a loro volta utilizzabili in altri modi.
Bill Gates e gli altri
È un settore in piena trasformazione su cui molti investono per mitigare gli effetti del gas nell’atmosfera (tra le principali cause dell’aumento delle temperature). Una recente scoperta di un team dell’Università di Sydney pare aver raddoppiato le capacità di “estrazione” della CO2 dall’atmosfera. Sam Altman, co-fondatore di OpenAI (l’azienda di ChatGpt), Bill Gates e George Soros sono solo alcuni dei miliardari che hanno investito in aziende del settore. Lo scorso marzo, la stessa Unione europea ha fissato un ambizioso obiettivo: arrivare a 50 tonnellate di CO2 rimossa dall’atmosfera e stoccata sottoterra. La decisione è stata pensata per ispirare la concorrenza tra le aziende energetiche e del settore.
I due gas utilizzati per la geoingegneria
Non sappiamo ancora quando la cattura della CO2 – che a sua volta consuma molta energia – diventerà un affare sostenibile e in grado di avere un impatto favorevole nell’ambiente. Quel che è certo è che non si tratta della forma di geoingegneria più preoccupante: con le sue parole, infatti, Timmermans si riferiva alla geoingegneria solare, ovvero, proprio lo schermaggio del sole. Nel 2021, Gates appoggiò un progetto di Harvard che voleva spruzzare del carbonato di calcio (CaCO3) sopra alla Scandinavia per misurarne la capacità di riflettere i raggi solari, contrastando l’aumento delle temperature. Altre imprese stanno facendo test con un altro gas (ovviamente sempre non tossico), l’anidride solforosa.
Geoingegneria, per molti è un rischio inaccettabile
Questo tipo di geoingegneria “solare” viene considerato da alcuni dei suoi sostenitori un alleato scomodo e rischioso, ma necessario per la sopravvivenza dell’umanità. Soprattutto, è vista come una soluzione accessoria a una trasformazione energetica più profonda. Come ha scritto il magazine New Yorker in un articolo sull’argomento: “Offuscare il sole per raffreddare la Terra è un’idea disperata, ma siamo vicini a provare a farlo”. La dichiarazione dell’Europa è quindi da inserire in un generale dibattito sull’ambiente e partono dall’assunto che “la geoingegneria viene discussa ed esplorata in molte parti del mondo”, pur essendo “una questione con rischi notevoli e implicazioni globali”. Va quindi trattata “nel modo giusto e al più alto livello internazionale possibile”. Non lasciata a singole aziende.