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- Lo scorso 16 luglio l’orsa Kj1 aveva aggredito e ferito un turista nel comune di Dro, in Trentino.
- In passato Kj1 aveva avuto altre interazioni con l’uomo, senza che ci fossero conseguenze.
- Dopo due ordinanze di abbattimento revocato, il presidente di Fugatti ne ha firmata una terza, che è stata eseguita.
È stata abbattuta l’orsa Kj1, responsabile il 16 luglio scorso di un’aggressione a un turista nel comune di Dro, in provincia di Trento. L’ordinanza di abbattimento è stata firmata nella giornata del 29 luglio dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Le precedenti due ordinanze erano state contestate dalle associazioni animaliste e sospese dal Tar.
Chi era l’orsa Kj1
L’orsa Kj1 aveva 22 anni, era figlia di due orsi bruni portati in Trentino a partire dal 1999 e al momento era madre di tre piccoli. Il 16 luglio scorso nel comune di Dro, in provincia di Trento, si era resa protagonista di un’aggressione ai danni di un turista francese, che è rimasto ferito. In passato l’orsa Kj1 aveva avuto altri incontri ravvicinati con l’uomo e interazioni con l’ambiente che avevano causati danni, al punto che l’Ispra si era espressa per il suo abbattimento.
“Responsabile nella sua vita di diversi danni (68) e ad essa sono state attribuite, tramite analisi genetiche di campioni biologici raccolti in occasione e sul luogo degli eventi, alcune interazioni con l’uomo (7), tutte avvenute nei mesi estivi”, si legge nel parere, che cita episodi a partire dal 2017. A parte l’ultimo ferimento della turista francese, gli episodi relativi all’orsa Kj1 non avevano riportato particolari conseguenze.
L’uccisione dell’orsa
Il 23 luglio l’orsa Kj1 era stata catturata e, prima di rilasciarla in natura, le era stato messo il radiocollare. Dopo l’aggressione il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti (Lega), aveva emesso due ordinanze di abbattimento dell’orsa. In entrambi i casi erano intervenute le associazioni animaliste e il Tar aveva sospeso la misura, portando il presidente Fugatti a revocarle. Il 29 luglio però è stata firmata una nuova ordinanza di abbattimento, dopo la sua individuazione tramite il radiocollare.
Nella mattinata del 30 luglio, mentre le associazioni animaliste facevano ricorso contro la nuova ordinanza di abbattimento, una squadra del Corpo forestale è intervenuta nell’area di Padaro di Arco e ha ucciso l’orsa Kj1. L’annuncio è arrivato attraverso una nota della Provincia di Trento, che ha sottolineato tra le altre cose come si trattasse di “un esemplare pericoloso”. Le associazioni animaliste hanno promesso che daranno battaglia al presidente Fugatti.
La presa di distanza del governo
“L’ho già detto al presidente Fugatti: la soppressione dei singoli orsi non è la soluzione del problema. Comprendo lo stato d’animo degli amministratori e della popolazione ma oggi viviamo gli effetti di un errore del passato, dovuto a una incauta scelta di sfruttamento turistico dell’immagine dell’orso in Trentino, compiuta 25 anni fa. Certamente una via da percorrere è la sterilizzazione e ci stiamo lavorando insieme a Ispra. Ma questa misura, se non accompagnata da un’opera di corretta informazione ai cittadini e da nuove azioni concordate con le amministrazioni, rischierà di essere insufficiente. Sicuramente come ministro dell’Ambiente ribadisco con forza che la soppressione non può rappresentare la prima e unica soluzione da mettere in atto”.
Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.