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BOLOGNA – Sono le temibili unghie e i comportamenti animaleschi di tassi, volpi, istrici e nutrie a essere “colpevoli delle disastrose conseguenze di alluvioni e inondazioni”. Le loro tane indeboliscono infatti gli argini di fiumi e canali e dunque vanno uccisi. È il pensiero che secondo l’Organizzazione internazionale protezione animali, Oipa, ispira l’accordo siglato dalla Provincia di Ravenna e il relativo Ambito territoriale di caccia, Atc, per la cui realizzazione sono stati stanziati 76.000 euro equamente divisi tra 2023 e 2024. L’Associazione chiede il ritiro dell’atto che, “se non fosse un provvedimento che causerà morti e feriti tra gli animali, sarebbe risibile”. Infatti, invece di stanziare fondi per mettere mano alle vere cause dei disastri dovuti ad alluvioni e inondazioni, “la Provincia di Ravenna preferisce erogare 76.000 euro ai cacciatori per le spese di quanto necessario alla cattura degli animali e per l’acquisto di altro materiale di consumo”, e dunque “proiettili, armi da fuoco o ad aria compressa, trappole”. Con gli stessi fondi si potranno anche affrontare le spese di smaltimento delle carcasse ed eventuali spese del personale di ruolo alle polizie provinciali impiegato nelle attività di controllo. A strage fatti, conclude Oipa, “ci si accorgerà che il vero problema non sono le specie fossorie ma l’uomo e la sua malagestione del territorio”.