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Il diritto alla connessione è diventato, a tutti gli effetti, un tema di sostenibilità e di inclusione sociale. Tra smart working e didattica a distanza, l’emergenza pandemica ha finito per accelerare alcuni processi già in atto da anni; ma, al contempo, ha evidenziato la necessità di colmare il gap fra le diverse aree della nostra penisola. “La digitalizzazione del paese – spiega Giovanni Ferigo, Chief executive officier di Inwit – può abbattere quelle barriere che sono ancora presenti sia nelle grandi città che nelle aree più periferiche”.
L’importanza dell’Agenda 2030 dell’Onu
Inwit è uno dei più importanti player che operano nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche. Una realtà che ha deciso di improntare la sua strategia nel solco dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. Due, in particolare, sono i target di fondamentale importanza per l’azienda: il goal 9, che punta a costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione e una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile, e il goal 11 incentrato sulle città inclusive, sicure, durature e sostenibili.
Ma non solo. “Uno degli obiettivi che ci stanno maggiormente stimolando – continua Ferigo – è quello di anticipare di un anno, al 2024, il raggiungimento della carbon neutrality. Mentre già da quest’anno intendiamo arrivare a consumare il 100 per cento di energia verde”. Obiettivi ambiziosi per essere pienamente in linea con i dettami della Cop26 di Glasgow, al termine della quale i paesi firmatari dell’Accordo di Parigi si sono impegnati a tenere il riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.