https://www.lifegate.it/vietare-trasporto-animali-con-caldo
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- Il team investigativo di Essere Animali ha intercettato diversi camion adibiti al trasporto di maiali sull’A1.
- Gli animali viaggiavano con temperature interne di 40 °C a causa del caldo e dell’affollamento.
- Con la campagna No animal left behind, si chiede di vietare il trasporto di animali vivi quando la temperatura esterna supera i 25 gradi.
Da settimane, il caldo e la siccità si sono fatti inevitabilmente largo tra le tematiche più affrontate e discusse dai media, dalla politica e, in generale, dalle persone. In effetti è molto difficile ignorare questi fenomeni, coi quali, in una maniera o nell’altra, ci ritroviamo costretti a convivere. Chi però non è equipaggiato ad affrontare il caldo, sono gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi. Tenuti in condizioni che non hanno scelto e su cui di certo non hanno controllo, gli animali sfruttati per la produzione di carne, latte e uova soffrono un caldo asfissiante negli allevamenti, così come durante il trasporto verso il macello.
Le immagini raccolte lungo le autostrade
Ed è in questi giorni di caldo che abbiamo deciso di documentare le condizioni degli animali in uno dei luoghi più bollenti che le nostre città hanno da offrire: le autostrade. Il nostro team investigativo è andato sull’A1, tra Lodi e Bologna, e ha intercettato e monitorato diversi camion adibiti al trasporto di maiali, seguendoli fino al macello.
Abbiamo documentato condizioni sconcertanti: gli animali viaggiavano per diverse ore con temperature interne di 40 °C a causa del caldo, dell’affollamento e del calore corporeo che producevano. Fatto ancora più grave, molti di loro non avevano accesso all’acqua. Le immagini parlano chiaro: gli animali boccheggiano e sono in condizioni di evidente stress. Ma anche la scienza lo dice: per i maiali adulti l’intervallo delle temperature entro cui sono in grado di mantenere la loro normale temperatura corporea è compreso tra gli 8 °C e i 25 °C. Cifre ben lontane dai 40 °C che abbiamo registrato.
Cosa dicono le norme attuali
Malgrado tutto questo, le condizioni documentate sono legali. Le norme attuali non specificano limiti di temperatura interna o esterna al veicolo per i viaggi fino alle otto ore (o dodici ore se viene concessa una deroga) e non definisce chiaramente le modalità di somministrazione dell’acqua. Questo crea le condizioni per una zona grigia non regolamentata in cui non è facile intervenire, anche quando il benessere degli animali non è garantito.
“Le condizioni di trasporto documentate da Essere Animali sono agghiaccianti e portano alla luce un fenomeno del tutto ignorato dal nostro paese che, non a caso, non figura tra i tredici stati membri che, in occasione del consiglio Agrifish tra i ministri dell’Agricoltura e della Pesca dello scorso 18 luglio, si sono espressi in favore di una revisione ambiziosa del regolamento sul trasporto degli animali vivi, che dovrebbe essere presentata dalla Commissione europea nel 2023”, ha dichiarato Eleonora Evi, europarlamentare, co-portavoce nazionale di Europa Verde e membro della Commissione speciale Anit sul trasporto animali vivi.
La campagna No animal left behind
Una nota emanata a inizio giugno dal ministero della Salute ha richiesto di non effettuare viaggi con animali vivi nel caso di temperature superiori ai 30 gradi alla partenza o durante il tragitto; questa circolare è però riferita ai viaggi lunghi oltre le otto ore e non prende in considerazione quelli brevi. Per questo motivo, attraverso la campagna No animal left behind, coordinata da Eurogroup for animals e sostenuta da decine di ong di tutta Europa, tra cui Essere Animali, chiediamo che:
- sia vietato il trasporto di animali vivi su lunghe distanze (di durata superiore alle otto ore);
- sia introdotto un intervallo di temperatura esterna tra i 5 ° e i 25 °C al di fuori del quale ogni trasporto venga vietato;
- siano definiti chiaramente alcuni parametri fondamentali, come le condizioni specie-e categorie-specifiche per l’idoneità al trasporto degli animali, nonché la disponibilità di spazio e la modalità di somministrazione dell’acqua.
Le leggi europee a protezione degli animali sono incomplete e inadeguate e per questo chiediamo all’Unione europea e al governo italiano di far sì che la legislazione protegga davvero il benessere degli animali, anche durante l’estate.