Da Sin city a Solar city: Las Vegas scommette sulla transizione energetica

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Dal risparmio idrico all’investimento in energia solare, la città di Las Vegas sta investendo milioni di dollari in misure per la sostenibilità.

Las Vegas è famosa per le luci sfavillanti, l’eccesso e l’edonismo. Tuttavia, quella che viene spesso chiamata la “città del peccato” (sin city, in inglese) sta virando verso un approccio più ecologico. Con iniziative che spaziano dal risparmio idrico alla gestione dei rifiuti fino all’energia solare, la città ha investito milioni di dollari per promuovere progetti di sostenibilità.

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Las Vegas, tra le principali città del Nevada © David Lusvardi/Unsplash

Las Vegas punta i suoi soldi sulla sostenibilità

“Il nostro impegno è iniziato seriamente nel 2005”, ha spiegato alla Bbc Marco Velotta, planner e chief sustainability officer della città “poi abbiamo accelerato con il Recovery act del 2009”, una normativa che ha fissato obiettivi per l’energia rinnovabile, la conservazione dell’acqua, il riciclo e gli edifici ecologici. “Grazie al Recovery act e all’indirizzo del consiglio comunale, la città ha potuto fare un investimento iniziale di 75 milioni di dollari in progetti di sostenibilità”, ha concluso Velotta.

Secondo Velotta, nonostante l’aumento della popolazione, il consumo d’acqua è diminuito significativamente. Il responsabile prevede che entro il 2030 il 50 per cento dell’energia elettrica del Nevada proverrà da fonti rinnovabili. In particolare nella famosa strip, la via centrale di Las Vegas, l’amministrazione locale ha intensificato gli sforzi per passare alle energie rinnovabili. La maggior parte dei resort ha sviluppato iniziative di sostenibilità grazie a un programma di agevolazioni fiscali; inoltre, i resort devono rispettare la normativa statale, che impone di generare il 40 per cento dell’energia da fonti rinnovabili. “La maggior parte ha superato questa soglia”, afferma Velotta. “Las Vegas ha fatto molta strada in poco tempo”.

Las Vegas è la seconda città solare degli Stati Uniti

Anche se i progressi compiuti dalla strip di Las Vegas, celebre per il suo eccesso, possono sembrare impressionanti (il settore commerciale della città rappresenta un terzo del consumo energetico totale del Nevada), oggi la città americana si trova al secondo posto negli Stati Uniti per capacità solare pro capite, subito dopo Honolulu.

I turisti sono sorpresi dal grado di sostenibilità raggiunto dai resort e dagli hotel della città, che stanno già sfruttando al massimo i 320 giorni di sole all’anno di cui gode la città. Per esempio, la società Mgm Resorts International ha sviluppato un proprio impianto solare da 100 megawatt, che fornisce energia a 11 delle sue strutture a Las Vegas, equivalenti al fabbisogno di 27.000 abitazioni. Nel 2023, il Resorts world hotel ha annunciato di aver raggiunto un importante traguardo, alimentando completamente le proprie strutture con fonti di energia rinnovabile, a soli due anni dall’apertura. La Nv Energy fornisce all’hotel da 3.500 camere energia rinnovabile proveniente da impianti solari, geotermici e eolici situati in Nevada. Molte di queste strutture hanno investito miliardi di dollari in misure di efficienza energetica, per esempio in batterie di accumulo.

Inoltre, Las Vegas si trova nel deserto del Mojave, povero di risorse idriche, il che rende la conservazione dell’acqua “essenziale” negli sforzi di sostenibilità della catena alberghiera. Su questo Velotta ha assicurato che, grazie alle misure di riduzione dell’impatto sulle risorse idriche, il 97 per cento dell’acqua utilizzata a Las Vegas in fontane e corsi d’acqua artificiali viene riciclata: un elemento cruciale considerando il rapido impoverimento del fiume Colorado, da cui la città dipende per l’acqua potabile.

Nonostante questi sforzi, gli amministratori ammettono che il consumo d’acqua è ancora troppo elevato. Ma Las Vegas esiste e non può essere cambiata dall’oggi al domani. Per questo motivo, gli sforzi enormi delle strutture ricettive vengono salutati come impegni concreti e preziosi per un futuro migliore. Tuttavia, l’enorme fabbisogno energetico della città deve ancora affrontare grandi sfide. Quello di Las Vegas – una città giovane, di soli 119 anni – è un percorso in divenire e, oltre la produzione di energia e il consumo d’acqua, sono già state individuate altre due componenti essenziali su cui lavorare in futuro: il trasporto – in questo momento dominato da auto e camion – e l’uso eccessivo di aria condizionata. Questi sono i due principali responsabili delle emissioni di gas serra in città: ora servono misure concrete per alleviare anche il loro peso.

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